Capannelle Galoppo: le corse di domenica 3 novembre

Ippodromo Capannelle

Capannelle capitale del Turf. Nel Roma Champion Day passerella internazionale con ben cinque pattern e una listed. Circa ben 300 anni or sono, la dove il Turf è sostanzialmente nato ovvero in Inghilterra, la regina Anna, all’inizio del 1700, pose la prima pietra del Galoppo moderno dando vita al meeting reale di Ascot che, nel tempo ed ancora oggi, rimane il faro assoluto in materia. L’insegnamento che deriva da quel la lontana scelta, 300 anni, è che da gennaio a dicembre e in tutto il mondo ippico progredito, ad ogni latitudine, si susseguono dunque meeting o giornate singole di assoluto prestigio e massima selezione che, non va mai dimenticato, resta lo scopo unico per cui esistono il Turf e quindi le corse. Si può optare per un meeting lungo, Ascot con le sue ora ben 5 giornate, oppure con una sola giornata di assoluto valore selettivo come quella, ancora ad Ascot del Champion Day, oppure ancora con una due giorni come nelle Breeder’s o nell’Arc Meeting ma il discorso globale è ampio e coinvolge ogni momento di vera selezione lungo tutto l’anno.

Potremmo quindi citare il magico pomeriggio della Melbourne Cup, della Gold Cup di Meydan in Dubai, le giornate della Japan Cup o quella di Hong Kong, gli altri meeting inglesi che sono nella storia, quelli americani o sud americani come ad esempio quando si disputa il Carlos Pellegrini oppure ancora, a fine gennaio, in sud Africa con la due giorni che richiama quella delle King George.

La deriva è chiara e da tanti anni: la selezione si articola anche attraverso momenti di più fruibile percezione da parte degli appassionati grazie proprio alla concentrazione delle grandi prove e di ogni genere e per ogni età. Per questo anche il nostro Paese non si è sottratto alla scelta cosmopolita generale. Infatti i due grandi ippodromi cui è deputata la selezione massima del nostro Turf ovvero Milano e Roma, hanno, da alcuni anni, sempre più concentrato in tre giornate faro,per ciascuno, la propria attività. Lo fanno Roma e la sua splendida capannelle, attiva dalla metà degli anni 50 dell’800, inserita in una cornice ed in uno scenario incomparabile con quinte naturali come i Castelli Romani all’orizzonte ma soprattutto con intorno la campagna romana e alle sue spalle lo storico, anzi unico, parco dell’Appia Antica che ha visto consumarsi la Storia millenaria della città che seppe costruire un impero.

Per tre volte (naturalmente almeno in una dozzina di altre circostante il programma che Capannelle offre al suo pubblico e di assoluto risalto) Capannelle diventa capitale del turf italiano e si apre al contesto internazionale perché questa è stata sempre la sua vocazione e la sua tradizione che assolutamente non si deve interrompere e che, anzi, deve essere riaffermata e corroborata. In primavera si inizia con quello che possiamo definire Spring Day e che vede la disputa del Parioli e dell’Elena, le nostre due Ghinee, con insieme ovviamente listed come il Botticelli che porta al Derby e grandi handicap principali che miscelano spettacolo e selezione. Subito dopo ecco il Derby Day che non ha certo bisogno di altre delucidazioni ma che è davvero la giornata super in assoluto nel nostro Paese: derby, Presidente della Repubblica, D’Alessio, Tudini, Perrone, Sbarigia tutte corse di selezione garantita con in più le prove per i gentlemen e le amazzoni, i tradizionali handicap principali, le corse per i purosangue Arabi che sono ormai una significativa ed importante costante in tutti gli ippodromi italiani dal conio aureo.

La terza perla di questa collana di selezione italiana e romana in particolare viene regalata al pubblico in autunno: il Roma Champions Day. L’ultimo summit importante europeo dell’anno, giusto poco prima o nello stesso momento in cui gli sguardi e la attenzione del mondo del galoppo mondiale si spostano verso le Breeder’s, verso la Melbourne Cup e poco dopo la Japan Cup, prima della conclusione dell’anno ad Hong Kong.

Roma Champions Day: Premio Roma - Lydia Tesio - Ribot - Berardelli - Aloisi

LA STORIA
Il Roma Champions Day ha davvero tutto per continuare ad essere un grande momento di selezione non soltanto italiana ma anche internazionale. Basta dare uno sguardo al programma della giornata per comprendere che davvero il Roma Champion Day è la terza perla della collana.

Il premio Roma, oggi di gruppo due, ma con rating nei tre anni di 112,50, quindi a metà strada con il valore di gruppo uno, è il grande momento di selezione della giornata sui 2000 metri, confronto intergenerazionale con storia secolare piena di grandissimi nomi, alcuni dei quali hanno scritto pagine memorabile. Dedalo fu il primo nel 1911, lo vinsero Hollebeck la madre di Ortello, Worden, grande stallone, fu il primo ospite a siglarlo, trionfò Tissot come la eroina Orsa Maggiore mentre Welsh Guide fu il primo sui 2000, seguito dai bei nomi di Sikeston, Misil, Soldier Hollow, Cherry Mix, Pressing e da ultimo Va Bank. Iniziato come prova per fondisti sui 2800 metri da trenta anni ormai è perfettamente emblematico di come il turf italiano sia in linea con le tendenze di quello mondiale, infatti la distanza del doppio chilometro è quella nella quale si celebra la grande selezione costante durante tutto l’anno.

E’ la stessa distanza del premio dedicato a Lidia Tesio, non soltanto la compagna di Federico, il mago di Dormello, ma ben di più, preziosa collaboratrice ed ispiratrice. Anche questa corsa è posizionata splendidamente nel calendario internazionale ed anche per lei l’imperativo categorico, supportato dallo sforzo della Società di corse, è quello di tornare presto ad essere prova di gruppo uno, ultimo summit, controcanto del prix de l’Opera parigino, per le femmine di tre anni e oltre. Inaugurata nel 68 con la vittoria di Atala, annovera tra le sue laureate cavalle come Grey Way oppure Zomaradah poi grandi fattrici e non solo.

Non soltanto queste due prove in cartellone ma per onorare al massimo il titolo della giornata (Champion Day) ecco per i miler il tradizionale Ribot-Memorial Luciani, pattern canonica, anche questa una delle ultime chance europee, spesso trampolino verso il mile di Hong Kong. Ecco per i due anni il Guido Berardelli sui 1800 metri che è dunque pendent del Criterium de Saint Cloud oppure delle Zetland st inglesi. Una prova che lancia i primi due anni con future ambizione classiche che, sovente, sono state mantenute. A tal proposito gli albi d’oro delle corse sono di prezioso conforto per scoprire i nomi, nel Ribot, di Kaspersky a segno anche internazionalmente, come la tedesca Vanjura, per non dire di Worthadd secondo anche di Lockinge. Stessa carriera internazionale per Pressing, un altro laureato dal Ribot Memorial Luciani, come lo fu un campione assoluto come Ramonti oppure Distant Way e Altieri.
Anche se osserviamo l’albo d’oro del Berardelli scopriamo nomi che sono importanti nel turf internazionale come quello di Gentlemen Only, re ad Hong Kong col nome di Beauty Only, oppure di Groom Tesse derby winner e secondo di Deauville che vinse davanti a Vol de Nuit che lottò con Electrocutionist nel Milano.

Non manca, come in tutti i grandi meeting anche la prova per i velocisti, anche in questo caso una delle ultime occasioni continentali. Il Carlo e Franco Aloisi sui 1200 in pista dritta consacra il velocista che conclude una suite che durante l’anno può vederlo in luce nel primaverile Tudini, nel derby day, nel milanese Omenoni e nelle altre listed di spessore nelle varie stagioni. La particolarità della corsa è data dal fatto che è uno dei primissimi confronti, pochissimi, aperto anche ai due anni, un intrigante motivo di interesse in più in caso di partecipazione dei giovanissimi talvolta a bersaglio. A questo gruppo di pattern si unisce la listed per i soli due anni e sul chilometro che chiude un nutrito gruppo di corse in materia riservate ai giovanissimi.

Il Divino Amore è la ultima occasione dell’anno. Il tutto in un pomeriggio che ci regala anche un altro appuntamento tradizionale, il Livermore( scelto come una delle due tris del pomeriggio, l’altra sarà addirittura il Lydia Tesio) e il Longines Fegentri per i gentlemen. Sarà festival della pista grande, la più autenticamente selettiva in Italia, con quella di Milano, forte dei suoi oltre 800 metri di dirittura severa e implacabile. Sarà attiva anche la pista dritta sempre in erba e per due volte ( le corse saranno otto) si correrà pure sulla preziosa pista all weather illuminata.

Il Roma Champions Day è assolutamente una delle grandi ed imperdibili giornate in cui il Turf italiano celebra la sua selezione. In un pomeriggio in cui non ci saranno solo le corse ma come sempre Capannelle si aprirà al suo pubblico attraverso il pieno utilizzo di tutte le sue strutture a cominciare dalla esclusiva Terrazza Derby, il cenacolo degli appassionati, e non soltanto. La grande giornata, nel rispetto di una tradizione aperta con il nuovo millennio, è stata preceduta, lunedì 28 ottobre nella istituzionale ed importantissima sede della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza dell’Assessore Daniele Frongia, dalla cerimonia della proclamazione delle Signore dell’Ippica, uno dei momenti di assoluto coinvolgimento culturale, di costume e sociale del Turf romano e non solo ovviamente.


I PARTENTI
Prepariamoci dunque a vivere un altro grande appassionante pomeriggio, Capannelle davvero la casa degli ippici e dell’ippica.

Il premio Roma, sui 2000, vedrà in campo cinque protagonisti di assoluto lignaggio a cominciare dall’ospite favorito Skalleti, fresco laureato di Dollar a Parigi (come hanno fatto tanti vincitori di Roma negli ultimi 20 anni). Contro l’allievo di Reyner proveranno due tre anni in grande forma ovvero Thunderman e Frozen Juke, alfieri della generazione sulla distanza mentre gli anziani italiani saranno Presley, già nel marcatore del Roma, e Time To Choose puntuale con l’appuntamento in pattern.
Albo d'oro premio Roma

Il Roma sarà la terza corsa del pomeriggio (inizio alle 13,45 con il Ribot – memorial Loreto Luciani) mentre il Lydia Tesio andrà in scena come quinta corsa alle 16,10 e sarà spettacolo con le sue dieci protagoniste ovviamente in rosa, tutte femmine. Il new deal di Capannelle è avvalorato dalla presenza di ben sette ospiti sulle dieci in corsa, ottima notizia che significa un ritrovato interesse verso le nostre corse. Le nostre, le migliori possibili, saranno Call Me Love, Elisa Again e Romance D’Amour. Saranno sfidate da un gruppo di competitive cavalle: Bint al Nar, Lanana, Moonoon, Sword Peinture, Waintingfortheday molto attesa, Wish You Well e Zillione Sun. Sarà certamente grande spettacolo. Come nelle altre corse perché avremo altre tre pattern e una listed.
Albo d'Oro Lydia Tesio

Nel Ribot che apre la giornata i primi tre del Parioli (Out Time fresco anche di Di Capua) Mission Boy e Pensiero d’Amore saranno pronti alla sfida con il tedesco dal buon rating Kronprinz ma in campo ecco anche il terzo del Vittadini, Fulminix, e soprattutto il runner up dello scorso anno Villabate pesantista perfetto.

I due anni avranno a disposizione il Berardelli sui 1800 metri come detto e la risposta è davvero notevole, saranno in 11 e nel vincitore scopriremo un futuro tre anni di punta come sempre. I flyer termineranno la stagione internazionale nell’Alosi ed anche in questo caso spettacolo assicurato da dieci nelle gabbie tra i quali un ospite già noto come Zargun che sfiderà ancora i nostri dai titoli in regola: Buonasera che ha vinto il Tudini, Pensierieparole che vinse a suo tempo il Chiusura, The Conqueror forse il più atteso, Trust You titolato in pattern anche lui, ma sono velocissimi anche gli altri del campo.

Grande spettacolo e con ospiti anche nel Divino Amore, solo due anni sui brevi 1000 metri, saranno in 11 e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Un gran pomeriggio che avrà come protagonisti anche i gentlemen e che si concluderà con la tris, il premio Livermore, una tradizione nel giorno del Lydia Tesio perché il nome della famiglia Livermore per tre generazioni è stato unito a quella del casa Tesio nel più straordinario progetto culturale ippico di tutti i tempi: creare solo Campioni.