Capannelle Galoppo: domenica 12 luglio DERBY DAY

Roma Capannelle Arrivo 133 Derby

Gran finale alle Capannelle. Derby Day, dieci corse entusiasmante, oltre 100 partenti. Il Derby sara’ TQQ. La Pandemia che ormai tutti ben conosciamo, nel mondo dell’Ippica ha prodotto tutta una serie di effetti, di cambiamenti di calendari, di ritardi, insomma una serie infinita di preoccupazioni e di problemi ma pian piano, grazie al senso enorme di resilienza del mondo ippico, le cose sono tornate a posto. Quando a marzo tutto si fermò la sensazione fu terribile, era anche legittimo immaginare che forse il settore non si sarebbe più ripreso. A fine maggio finalmente, a porte chiuse, le corse sono ricominciate ma mai il mondo ippico si era realmente fermato. Sempre negli allevamenti e nei centri di allenamento, negli ippodromi la vita era continuata in attesa del grande giorno del nuovo inizio. Come dopo un diluvio quasi universale. Non soltanto le corse sono ricominciate ma anche lo scopo principale, unico per cui esistono ovvero la selezione, ha ripreso il suo posto principale. È stato, nel galoppo, ridisegnato il calendario e tutto quello che sarebbe dovuto accadere tra marzo e inizio giugno si è deciso di metterlo in scena, con grande concentrazione di sforzi, tra l’inizio di giugno e il 12 di luglio. In quel mese appena abbondante, tra Milano e Roma si è consumata la grande stagione 2020 della selezione. Capannelle ha vissuto le sue due classiche per i tre anni sul miglio (Elena e Parioli), Milano ha risposto con la grande giornata del Milano e quella delle Oaks. Questa domenica finalmente ci apprestiamo a vivere il Derby Day, la giornata di corse più importante di tutto il calendario italiano, una festa con oltre 100 partenti nelle dieci corse in programma, la prima alle 16 e l’ultima alle 21,15. Alla fine della quale ogni vero autentico ippico potrà dire: missione compiuta. È l’ennesima meravigliosa dimostrazione della resilienza, della capacità di reagire, di risorgere anche da ceneri che il nostro mondo avrà dimostrato di possedere. Proprio come sosteneva Gustav Mahler, l’Ippica non ha chinato il capo limitandosi a fare la guardia alle proprie ceneri ma ha saputo alimentare il fuoco sacro della passione e della voglia di recitare sempre ed ancora un ruolo da protagonista. In testa a tutti Capannelle che prima ha consentito che nulla, nel periodo di blocco, impedisse il regolare allenamento dei cavalli e successivamente ne ha gestito il loro ritorno al vero autentico agonismo sulle proprie piste. Viviamo il Derby Day di luglio come un premio, come l’onore concesso al grande ippodromo di concludere la stagione della rinascita ed insieme iniziare la successiva. Due secoli e mezzo sono trascorsi ormai dal giorno in cui Mr Stanley, dodicesimo Conte di Derby con l’aiuto imprescindibile della moglie Lady Hamilton e del prezioso Lord Bunbury, misero in pista i protagonisti della prima edizione della madre di tutte le corse: il Derby che prese il nome da uno degli ideatori che mise anche in dote i terreni che adesso sono nella storia. La piana di Epsom nel Surrey a giusta distanza da Londra. Un secolo dopo, circa, alle Capannelle nella primavera del 1884 Andreina vinse il primo Derby Italiano con le stesse regole di ingaggio di quello inglese che per tantissimo sono state universali in ogni parte del globo: 2400 metri di distanza e solo cavalli di tre anni in pista. La vera magia era proprio questa: puoi correre il Derby solo una volta e mai più. Le grandi prove di selezione assoluta sono date dai confronti intergenerazionali ma il Derby è unico e per questo è assolutamente in cima al desiderio di ogni operatore ippico. Ogni nazione ha il suo Derby, non solo: è tale l’importanza ed il significato universale che il termine ha acquisito (testimonianza dell’importanza assoluta dell’ippica nello sviluppo del costume, della società e della cultura) che ormai va bel aldilà del suo mondo di origine ed ovunque Derby è sinonimo di momento di sfida di assoluta eccellenza in ogni campo non solo sportivo. È Derby ogni scontro fondamentale, nel calcio, in ogni sport, nella cultura, nella politica, nel costume. Tutto nasce da una corsa di cavalli e dalla sua straordinaria importanza. Un rito che domenica si rinnoverà ancora una volta (prima volta in luglio).
Derby Day è festa, il pubblico non può mancare e ci sarà, la stagione imporrà orari diversi, inizio a metà pomeriggio fine delle corse quando il sole avrà deciso di andare a dormire ed allora lo faranno, con calma, anche gli appassionati dopo aver speso altro tempo per i necessari commenti alle corse alle quali avranno assistito in una cornice sempre unica e fascinosa come solo Capannelle sa essere con lo sfondo naturale dei castelli e della campagna come 140 anni or sono. Nel Nastro Azzurro Università Campus Biomedico saranno in campo in 13 e senza scaramanzia. Due saranno gli ospiti esteri anche di proprietà, si tratta di Papa Power e King’s Caper dai limiti non ancora dimensionati ma dai precedenti interessanti che li rendono estremamente pericolosi come il neo acquisto italiano Tuscan Gaze dalla preclara origine e con il fascino dell’imbattuto. Altra origine importante quella di Baptism, anche lui acquistato in Inghilterra ma a ottobre e sbocciato al meglio da noi laureandosi nel Botticelli davanti a Spiritual Son che aveva seguito anche il debuttante Road to Arc nel San Giuseppe mentre il Filiberto milanese ci consegna tre protagonisti vale a dire Masterwin, Aurelius in Love e Aldrodrovar. Il fascino assoluto è rappresentato da Cima Emergency che vuole il doppio di gran classe Parioli – Derby negli ultimi 55 anni riuscito solo a Bonconte di Montefeltro e Worthadd. Ecco in campo anche il progredito Clarenzio Fan insieme a Casal Bottone e Voices From War. Sarà spettacolo. Non solo Derby (2200 metri da alcune stagioni) ovviamente ma ben dieci corse con oltre 100 partenti come in questo mese lungo e prolungato è diventata consuetudine alle Capannelle. Due volte sarà utilizzata la pista dritta, ben sette la selettiva pista grande ed una a concludere quella all weather mentre le distanze andranno da 1100 a 2400 metri. Quattro le pattern, due le listed, due gli HP e due le corse per gentlemen e amazzoni.
Il controcanto primario spetta al Presidente della Repubblica Boutique Legale e Professionale sui 1800, una delle corse faro della primavera (in tempi normali) romana, che ci regala una ottima edizione grazie alla presenza di otto protagonisti alcuni dei quali il meglio dei nostri rappresentanti come ad esempio Out of Time che sarà il cavallo da battere, accompagnato da Thunderman con chance propria, per Mission Boy, Presley e Frozen Juke in prima battuta ma con agguerriti anche Pensiero D’Amore, La Pulce D’acqua e Party Goer. Il Carlo D’Alessio sui 2400 metri in questa stagione diventa momento conclusivo per gli specialisti classici (ricorda un gigante assoluto del Turf mondiale, capace di vincere due volte consecutivamente le Ghinee di Newmarket), saranno in pista 8 buoni cavalli come Azzurro Cobalto, Blu Navy Seal, Bridge Jazzaraat, Fambrus, Frutireu, Pretending e gli ospiti Time Shanakill e Walderbe. Il Tudini (una famiglia che compie 100 anni e quattro generazioni di ippici e di assoluta militanza) per i flyer è pattern che sa regalare emozioni uniche in apnea sui 1200 metri, spettacolo assoluto anche in questa edizione con al via 11 protagonisti tra i quali il meglio in circolazione tra i draghi della velocità: Air Comfort, Atacama, Bayka, Buonasera, I Am What I Am, Its The Only Way, Love Emperor, Siculi, The Conqueror, Trust You, Visions. Anche in questo caso grande spettacolo. Il Mauro Sbarigia (indimenticabile cantore del turf) vede in campo per i tre anni che non hanno vinto il Parioli ma sono ugualmente buoni, è listed di ottimo spessore grazie ad Attimo Fuggente, Badram, Castellazzo, Cool and Dry, Cocoloba, Luigi Pirandello, Royal Wedding, Security Reason, Spirit Noir. Il Sandro Perrone (non solo direttore ed editore del Messaggero ma magnifico ippico a tutto tondo) per le giovani femmine di due anni, è una prova dalla valenza tecnica consacrata nel tempo e lancia sempre cavalle di notevole spessore. Questa volta la vincitrice uscirà dal gruppo composto da Fontaine d’Argent, Havana Love, Puerto Princesa, Queen Aurora, Raimbow Dash, Sa Pala Umbrossa, Silvia Dancer e Wakanaka. Quattro pattern, due listed ma non solo, ecco il Domenico e Sergio Arnaldi per i gentlemen e le amazzoni (Sergio fu magistrale direttore di Unire e di Jockey Club), il Tullio ed Enzio Mei (il primo direttore storico di Capannelle, il secondo meraviglioso e lungimirante presidente) corsa di tradizione, confronto HP sui 2000 intergenerazionale. In più la corsa che celebra Capannelle come ippodromo di Trotto, una realtà indiscutibile e fondamentale per l’ippica italiana e la corsa riservata alle ladies, una idea vincente proprio di Enzo Mei. Il Derby Day sarà tutto questo e molto altro (tradizione ma anche modernità) compreso il Tudini seconda tris e lo stesso Derby TQQ oppure la presenza di un gruppo di formidabili fantini, ma l’edizione 2020 di questa giornata sarà, oltre appunto a tantissime altre cose, soprattutto la grande ragione e dimostrazione della resilienza dell’ippica italiana proprio in un momento in cui il nostro Trotto è sul tetto del mondo e dal galoppo arrivano meravigliose ed entusiasmanti risposte nel segno di una tradizione universale iniziata da Signorinetta ad Epsom e proseguita con i grandi trionfi di campioni come Ortello, Crapom, Nearco, Tenerani, Botticelli, Nuccio, Ribot, Molvedo, Marguerite Vernaut , Prince Royal fino ai meravigliosi anni 70 di Bolkonski e Grundy ed ai successi ben noti dei Campioni contemporanei e moderni fino alle prodezze di Way To Paris, il candido straordinario campione!