Capannelle Trotto: resoconto corse di sabato 19 novembre

ippodromo capannelle

Gran Premio Anact Maschi Una continua alternanza di “bombe d’acqua” e fugaci sortite di uno splendido sole ha fatto da scenario per la finale maschile dell’edizione 2022 del Gran Premio Anact – Memorial Ubaldo La Porta (€. 154.000 – mt. 1.640 – per maschi indigeni di 2 anni). Pista inevitabilmente “lavata” e quindi dura (soprattutto nelle corsie più interne) all’ippodromo delle Capannelle per l’ultima giornata dell’anno gratificata dalla disputa di due grandi premi. In pista i dodici finalisti promossi dalle quattro prove eliminatorie disputate negli ippodromi di Milano, Foggia, Modena e Napoli. Ebano d’Arc, a segno in maniera convincente nella batteria napoletana, è riuscito ad imporsi di stretta misura al termine di un ottimo percorso esterno e grazie all’abile guida di un catch-driver di grande caratura come Andrea Guzzinati. Il figlio di Bird Parker, allenato da Marco Smorgon, è avanzato presto a lato del battistrada dal via Energy King Gar (in sulky al quale Antonio Simioli era riuscito a cogliere avvio memorabile in 27.8 dal numero esterno della prima fila) e già prima di metà gara è andato a proporre forcing progressivo sul battistrada per contrastare il deciso attacco (28.3 il parziale dagli 800 ai 400 finali) operato in terza ruota da Encierro. In retta di arrivo Ebano d’Arc ha perseverato nella sua progressione riuscendo a piegare la coriacea resistenza di Energy King Gar ma ha dovuto nel contempo fronteggiare la minaccia esterna dell’atteso Edy Girifalco Gio che dopo aver seguito la lotta prolungata dei primi da spettatore interessato veniva proposto all’attacco al centro pista da Vincenzo Piscuoglio dell’Annunziata. Nelle battute finali Edy Girifalco Gio recuperava terreno nei confronti di Ebano d’Arc che però aveva la grinta, il coraggio e le energie per resistere e centrare il prestigioso traguardo con mezza testa di vantaggio a media di 1.14.1. Energy King Gar rimaneva buon terzo precedendo chiaramente Eminem Font ed Equipe della casa che, entrambi penalizzati dal numero di partenza in seconda fila, dovevano accontentarsi di completare il marcatore.

Gran Premio Anact Femmine
Le dodici puledre finaliste del Gran Premio Anact – Memorial Ubaldo La Porta (€. 154.000 – mt. 1.640 – per femmine indigene di 2 anni) rispetto ai coetanei maschi hanno avuto il privilegio di gareggiare in condizioni atmosferiche decisamente migliori e su una pista meno compromessa dalle precedenti “bombe d’acqua” abbattutesi sull’ippodromo della Via Appia. East Asia, superba recorder della generazione 2020, ed Emma dei Veltri, imbattuta in cinque corse disputate, erano le concorrenti più attese ma la prima ha irrimediabilmente sbagliato dopo 200 metri di gara e la seconda dopo percorso in seconda pariglia è stata poco incisiva in retta di arrivo dovendo infine accontentarsi del quarto piazzamento sul traguardo. Ad imporsi in maniera autorevole, impeccabile e significativa è stata invece Ete Jet, allieva di Alessandro Gocciadoro che si era imposta in bello stile nella prova di qualificazione disputata a Castelluccio dei Sauri. Poco centrata in sgambatura ma assai migliorata nei preliminari prossimi alla partenza, la figlia di Maharajah è volata subito al comando delle operazioni (primi 400 metri in 27.3 sul piede dell’1.10.8), ha rallentato fino a metà gara e ha cambiato marcia a 700 metri dal traguardo quando Esperia Cr è andata con decisione a pungolarla. Gli ultimi 600 metri di gara sono stati tecnicamente di spessore e hanno evidenziato le indubbie qualità della portacolori della formazione siciliana Pachino Horse: in 42.9 (da 1.11.5) il parziale conclusivo di Ete Jet che in retta di arrivo si è staccata autorevolmente siglando media di 1.13.7 dalla pur ottima Esperia Cr rimasta a sua volta brillantemente in quota per la miglior piazza nonostante l’intero percorso all’esterno scoperta. Di valore anche lo spunto finale di El Alamein che dopo aver seguito sul percorso Emma dei Veltri è stata capace di superare chiaramente la coetanea per il terzo posto.

ph. Domenico Savi