Una performance particolare alle Capannelle
Il fotografo inglese Martin Parr, in un incontro conferenza organizzato in collaborazione con HippoGroup Capannelle presso il Tempio di Adriano, a Roma, ha introdotto il suo intervento con una carrellata di immagini dedicate agli spettatori dei più importanti ippodromi del mondo. L'ippica è la grande passione del famoso fotografo inglese cui il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha commissionato una mostra sul tema la città ed il turismo.
Martin Parr ha il galoppo nel sangue e non potrebbe essere altrimenti, essendo infatti nato a Epsom. Nella pittoresca brughiera, una quarantina di km a Sud Ovest di Londra, i Romani avevano eretto un trofeo al loro condottiero, il PRINCEPS O.M. (Optimus Maximus). Quando, dopo secoli, la lapide venne ritrovata da un contadino, si leggevano solo le ultime lettere “eps o m”, Epsom dove nel 1776 fu costruito l'ippodromo più famoso del mondo e dal 1780 si disputa la più classica delle corse, che prese il nome dal conte che l'ideò, lord Derby.
Marco Delogu, curatore del Festival aveva già utilizzato gli scatti dell'artista britannico – realizzati sulle piste e nei parterre degli impianti ippici più famosi – nei due stupendi volumi “Photofinish” editi da HippoGroup Capannelle. Nella sala della vecchia Borsa capitolina, gremita di pubblico, Martin Parr è stato presentato agli appassionati romani dallo stesso Delogu (che lo ha definito un “antropologo contemporaneo”) e da Enzo Mei, presidente di HippoGroup Capannelle, la società che gestisce lo storico ippodromo di Via Appia.
Sullo schermo sono apparsi i più bei colpi d'obiettivo dell'eclettico fotografo d'oltre Manica (che è anche un appassionato ed instancabile collezionista di libri d'arte, oggetti esotici e ricordi dei suoi viaggi in tutti i Continenti) commentati – con l'immancabile humor anglosassone – dall'autore: una carrellata di spettatori, cavalli, fantini, grooms, signore agghindate per le corse e bookmakers con i pugni pieni delle banconote degli scommettitori, e persino una sfilata di moda realizzata sulle gradinate con modelle in posa e jockeys fasciati nelle giubbe da gara. E proprio una di queste multicolori casacche – quella della Scuderia di Mil Borromeo, vincitrice del Derby Italiano 2005 con il cavallo De Sica – è stata donata da Mei a Parr.