San Siro: nel Di Capua si rivede Dettori

Ippodromo Galoppo

Per la seconda domenica consecutiva Lanfranco Dettori, il più grande fantino del mondo, è a San Siro, un risultato più che lusinghiero per l’ippica milanese. La scorsa settimana però gli andò buca, terzo nel Jockey Club con Laverock, secondo nel Gran Criterium con Gladiatorus, con il quale Frankie ha fatto comunque notizia ammetendo: “Ho sbagliato io”. La domanda legata al Di Capua, altro Gruppo I, è semplice: possibile che Dettori, e con lui Godolphin, ovvero la mega scuderia per la quale è sotto contratto, facciano flop per due volte di fila? La risposta sta nel sciogliere un dubbio, il cavallo scelto per i 1600 metri di Domenica, Echo of Light, sarà quello finito ultimo in Gruppo II a Longchamp, il Wildenstein, oppure sarà il corridore capace, prima di quel naufragio, di infilare due gruppi III consecutivi, uno a Deauville e l’altro a York. A questa domanda cerca una risposta anche Bin Suroor, l’allenatore di Echo, e quindi non resta che basarsi su indizi. Echo of Light è un soggetto caratteriale, quindi può trovare più facilmente la giornata no e lo schema tattico impostato a Longchamp sembra accreditare questa versione. Frankie è andato via quasi subito a ritmo svelto, ha preso qualche lunghezza a metà percorso, conduceva ancora bene all’inizio della breve retta parigina, poi il cavallo si è fermato: semplicemente scoppiato. Se Dettori fosse un allievo basterebbe dire che ha clamorosamente sbagliato andatura, invece Dettori è Dettori, un genio. Quindi per Echo of Light il ruolo di favorito ci sta, inoltre Godolphin ha vinto quattro delle ultime otto edizioni del Di Capua. Di Capua per il quale il trainer francese Alain de Royer-Dupre ha pagato la salata iscrizione supplementare per far correre Linngari, uno che dal 22 Febbraio. Il motivo è che il cavallo, prima di andare in razza, tenta di vincere un Gruppo I che fin qui gli è sfuggito, sebbene ci stia provando da più di un anno. Sarà orgoglio milanese, ma il trainer francese ha sbagliato i conti e non riuscirà a scongiurare un futuro da stallone di serie B al suo allievo: la dirittura di San Siro, la più dura d’Europa, ha più spesso castigato che premiato questi giochi. Anche se gli avversari non sono quelli di Longchamp per vincere a Milano ci vogliono polmoni e gambe di ferro, anzi di acciaio. Per Linngari comunque un secondo ci può stare, Apollo Star permettendo. Si tratta del tedesco che ha mostrato di trovarsi a meraviglia sul tracciato milanese vincendo in primavera il Turati. A questo ha fatto seguire un nulla di fatto in Gruppo III, una vittoria in Gruppo II ed un secondo in foto sempere in un Gruppo II di casa sua a meno di un mese da oggi. Insomma un contendente con i fiocchi e comunque non più di tanto avanti a Dubai’s Touch, solo che se il primo è cristallino, il secondo è pieno d’ombre. In primavera ha fatto vedere poco ed in estate è andato male nel meeting in Turchia, che però, proprio domenica scorsa con Bussoni solo quarto nel Jockey ha dimostrato di non essere molto probante, almeno per Milano. In autunno c’è stata l’inversione di rotta con la sconfitta di una testa in gruppo III tedesco, un segnale che potrebbe aver trovato la forma giusta. In tal caso, meglio tardi che mai …… e meglio anche della forma sbiadita dell’ultimogermanico, Aspectus, peraltro pesantemente battuto in agosto da Apollo Star. Gli italiani, veramente al lumicino a fine stagione,sono rappresentati da Miles Gloriosus e dal 3 anni Golden Titus. Quest’ultimo ha vinto il Parioli, popi è andato a cercar fortuna in Francia senza trovarla, in pratica dalla sua ha solo la fiducia dell’allenatore Renzoni. Meglio il 4 anni dell’Olmo, fresco vincitore del Piazzale, che però qui trova avversari davvero diversi. Sarà dura. Il pomeriggio si conclude con lo Sprinter’s Handicap, una prova sul chilometro per 17 velocisti che è stata prescelta come Corsa Tris straordinaria. Nello schema di difficile soluzione si può provare Paper Sais, nonostante il peso severo, Annyrock, per la monta di Demuro, o Shalimar, ma tutto è possibile.