Merano : un “Merano” in miniatura

Ippodromo Merano

Una pregiata miniatura del “Merano”, con un bijoux di nome Rigoureux. Passa dal Val Passiria la strada che in dieci intraprendono con aspirazioni di gloria nel Gran Premio, fra loro un inviato di Macaire che a guardarne il curriculum consiglierebbe agli altri di stare a casa per evitare figuracce ma dall’est rispondono con calibri pesanti e i nostri non stanno alla finestra. Nel complesso un interessante convegno con oltre 70 partenti dichiarati nelle sette corse in programma, la prima è alle 16.
Il post Ferragosto vive dunque su questa appetitosa anteprima, la distanza è di 3.900 metri sullo steeple grande. Per il Val Passiria, Guillaume Macaire invia Rigoureux, a sfogliare le prestazioni sembra di rivedere quelle di Tempo d’Or, il crack che il trainer di Francia portò al Gran Premio 2003 annichilendo l’opposizione. Una macchina da vittoria, questo otto anni, che arriva ad assaggiare il salta-e-gira di Maia sulla scia di sei centri consecutivi in condizionate su diversi palcoscenici in patria negli ultimi quattro mesi. È rientrato lo scorso inverno dopo un lungo stop, prima del quale era stato secondo del Grand Steeple-Chase de Paris. Attirerà i binocoli ma sarà meglio prepararsi ad allargare l’orizzonte visivo perché anche dalla Cechia scendono pezzi forti, nostre vecchie conoscenze. Vana arriva con i suoi Vernar e Bejrut, più temibile è il primo, mentre Olehla punta sull’esperienza di Masini, laureato del Merano 2004: si è rivisto in pista a primavera a seguito di una stagione ai box ed è in cerca dello smalto dei giorni migliori. Della partita un altro ceco, di casa Holcak: Nikodem, secondo a fine luglio del Premio Unpcps a una testa da Dalfors, anche questo rigettato nella mischia da Wroblewski sulla scorta dello stato di grazia. Non è l’unico polacco della compagnia perché arriva anche Jung dalle scuderie di Bastova, qualcuno lo ricorderà l’anno scorso ad agosto a Merano nel Rotary appannaggio di Nikodem quando finì terzo. La difesa dei nostri punta su Asselin e Kandinskiy. Il dormelliano ha fatto vedere di poter stare con i migliori, mentre il baio della D’Altemps prova a riprendere confidenza con il palo dopo una primavera sotto tono - anche per via di qualche malanno. Per dare un tocco ulteriore di internazionalità alla prova, ecco anche un tedesco, Taxus, che varca i confini germanici per la prima volta ma dalle sue parti ha dimostrato di sapersi far valere. Domenica, però, la categoria è ben altra.
Tre le corse in siepi del pomeriggio, la più dotata è il Lagundo per quattro anni alla quale hanno aderito in tredici. Si rivede Algol, secondo dello Steeple-Chases d’Italia 2007 quando diede parecchio filo da torcere a Sharstar, il che la dice lunga sul suo potenziale. Anche qui parecchi in arrivo da oriente, Vana presenta Charley e Nearly Perfect ambedue per la prima volta a Maia, pista che tanto piace a Gilmour (Luka) che a primavera ci ha già vinto due volte e ora insegue il tris. Un successo nella prima parte della stagione meranese lo vantano anche Mordecai e Blanc De Blancs, le carte di Contu e Favero, mentre Terebesz (Holcak) ha archiviato a luglio due successi in Repubblica Ceca e può riservare sorprese. Molte le attenzioni rivolte su Rainaldino, Dormello ben presentatosi sulla pista.
Tre anni a caccia di biada nel Meranerland, spiccano i nomi di Shakermaker secondo di Luxury Baby al debutto nella specialità, porta insegne Favero; Contu gli risponde con l’esordio sui salti di Ganeden accompagnato dalla fiducia dell’entourage, ma più o meno tutti sono alla ricerca di una dimensione.
La terza sugli ostacoli bassi è il Naturno, vendere per quattro anni e oltre, anche in questo caso tredici ai nastri tra vecchie volpi dell’anello meranese (Veleno Blu), onesti comprimari e giovani dalla carta d’identità ancora poco definita.
Bilanciato il cross in apertura di pomeriggio intitolato alla carica di Isbunschenskij, due handicap in piano per Gr e amazzoni – Premio Associazione turistica di Scena handicap sui 2.200 e Val Senales sui 1.500 - completano il programma del convegno.
Foto Arigossi - Merano