Merano : lezione di francese

ippodromo merano

Lezione di francese nel Val Passiria, steeple sulla tappa sulla strada per il “Merano”. Rigoureux è venuto ad assaggiare il verde di Maia e già che c’era ha preferito non sporcare la striscia di vittorie inaugurata ad aprile ed ora salita a quota sette. Per la prossima, ha commentato nel dopo gara il trainer Guillame Macaire, si punta direttamente al Gran Premio: “E’ un cavallo che fa dell’adattabilità ai diversi percorsi la sua forza – ha spiegato – eravamo certi che anche a Merano non avrebbe avuto difficoltà”. Ma la difesa italiana ha comunque retto, Kandinskiy cui Raffaele Romano ha impostato tattica d’avanguardia (in alternanza con Dalfors che ci ha provato ancora una volta ma ha finito la benzina sull’ultima curva) ha recuperato lo smalto dei tempi migliori ed è stato l’unico a impensierire – si fa per dire – Lenie Suzineau e il suo treno. Per il baio della D’Altemps ora l’obiettivo si chiama Unire.
Rigoureux ha veleggiato sempre nel vivo della corsa, alle spalle dei primi, nessuna sbavatura sui salti, nemmeno quelli più impegnativi, come fossero impegni di routine. Appena richiesto, sulla piegata conclusiva si è portato in avanti, è entrato in dirittura già al comando e per venire a casa è stata pura passeggiata. Kandinskiy è riuscito ha salvare il posto d’onore su un arrembante – quanto sorprendente – Taxus, terzo nonostante interpretazione alquanto dispendiosa di Oliver Schnakenberg, mentre un finale roboante ha consentito a Nikodem di chiudere quarto e ai cechi di salvare almeno la faccia. Già, perché sono proprio i cechi i veri sconfitti da questa anteprima del “Merano”: Vernar e Masini tanto attesi ma non pervenuti, per Bejrut giudizio sospeso poiché Korpas è stato costretto a fermare dopo aver perso le staffe nelle fasi iniziali. Così così Asselin, autore di una bella puntata in avanti sul rettilineo opposto alle tribune cui non è riuscito a dare consistenza nel finale di gara, ma il quinto posto non lontano dai migliori non è da buttare via.
Detto del piatto forte, il contorno prevedeva tre siepi. Non c’è due senza tre, e Gilmour non ha voluto smentire l’adagio andando a cogliere il terzo successo consecutivo a Maia con quel rush finale che a primavera aveva già crepato i binocoli dei meranesi. Nel Lagundo per quattro anni, sottoclou del convegno, ha remato tranquillamente a centro gruppo fino all’ingresso in retta finale dove si sono presentati in cinque per un arrivo palpitante, la stoccata di Gilmour dopo l’ultima siepe è stata irresistibile e Algol – buono comunque il suo rientro si è dovuto accontentare della seconda piazza, terzo Terebesz incaricatosi dell’andatura assieme a Charley e Blanc De Blancs che gli terminavano nell’ordine alle spalle. Attardato Rainaldino, il più appoggiato dalla punta, spentosi come un cerino al momento del dunque.
Nel Meranerland riservato ai tre anni maiden o a vendere, Ganeden ha ripagato la fiducia con cui l’entourage l’accompagnava al debutto. L’allievo di Contu faceva a gara con Kraus per non andare in testa ma era difficile trattenerli e in sostanza i due si dividevano l’incombenza all’avanguardia, alle loro spalle acquattato Shakermaker seguiva in attesa del momento giusto che però non arrivava mai, perché i due battistrada in dirittura si distendevano ancora bene e diventavano irraggiungibili, il passo migliore era quello di Ganeden, chiudeva quindi secondo Kraus e terzo Shakermaker mentre Royal Groom era quarto grazie a uno spunto tanto importante quanto tardivo.
Terza siepi della giornata il Naturno a vendere per 4 anni e oltre, nel quale Oliver Schnakenberg dopo l’ottimo terzo nel Val Passiria ma con sbavature nella condotta ha corretto il tiro e ha lasciato tutti di sale in sella a Sea Cove. Al suo inseguimento nelle battute conclusive si è gettato Le Baron senza successo, aggressivo rush finale ha poi consentito a Olympien di sottrarre a Intolerant la terza piazza.
Nel cross bella affermazione di Nobil che Romano negli ultimi trecento lanciava a centro pista -dopo la grande paura sulla penultima siepe in cui un nonnulla era mancato per andare gambe all’aria - per agganciare Miki Tango, che sull’allungo all’ingresso in retta aveva dato la sensazione di poter salutare tutti, ma era un illusione e Jaroslawiec gli rientrava e ancora lo puniva per la seconda piazza.Due le piane per Gr e amazzoni. Nuovo successo da un capo all’altro per Ilaria Saggiomo, nel Premio Associazione turistica di Scena sui 2.200 metri, che ha dosato Destination World senza lasciarsi avvicinare, secondo Firmamento l’unico a provarci con convinzione, poi Boscoforte. Infine, sul miglio del Val Senales, ha risolto Marco Bozza sul suo Libare, secondo New Spirit e terzo Hetmann Koronny. La prossima giornata di corse all’ippodromo di Maia è in programma domenica 24 agosto.
Foto Arigossi - Merano