Merano: la testa di Paracchini

Ippodromo Merano

Le impressioni del Pirelli non avevano tradito, e così è quello di Paracchini il primo nome iscritto all’albo d’oro della Gran Corsa Siepi d’Italia. Ma è stata tutt’altro che una passeggiata, perché l’avversario dichiarato, Royal Mougins, gli ha mostrato fino in fondo di che pasta è fatto e solo una testa ha diviso i due sul palo. Galandas non si è tirato indietro, così come Shanbel: entrambi hanno corso inseguendo il bersaglio grosso, il terzo e quinto posto rispettivamente sono tanto giusti quanto gratificanti. Previsioni rispettate anche laddove si vedeva fosco, ovvero Jam-Bella: la misconosciuta grigia di Olehla non è stata inviata in vacanza, portando a casa la quarta moneta.Lungo i 4.000 dell’otto meranese sono partiti di gran carriera Terebesz e Barry Hirsch. Hanno imposto cadenza svelta, alternandosi al comando, salvo rifiatare prima di rilanciare l’azione all’ultimo giro. Qui la gara s’accendeva, sulla siepe di metà del rettilineo opposto alle tribune il gruppo compatto aveva perso lungo la marcia solo Exit Equity (fermato), mentre Paracchini metteva il naso in avanti. In curva alla sua coda rimanevano Galandas Shanbel e Royal Mougins racchiusi in un fazzoletto, il campione di Holcak sopravanzava i due e in retta era tenzone tra i campioni cechi. Royal all’esterno sembrava mettere la freccia, Paracchini però non demordeva e alzato da terra da Bartos rientrava chiudendo la partita di una testa. «Il terreno – commentava a fine corsa il trainer Josef Vana – mi confortava prima della corsa. L’avvicinamento alla gara è filato liscio, Bartos l’ha interpretato così come da schema previsto: ciononostante l’arrivo è stato da batticuore».Onorato da otto protagonisti tutti all’altezza, il cross internazionale di Merano intitolato alla memoria di Paolo Meandri ha aggiunto un’altra perla alla collezione di successi di Fatal Mac. Romano non si è fatto pregare e ha deciso di orientare il plotone nel dedalo dei 5.500, lo ha fatto per la prima parte assieme a Priscilliano, rilevato in fase calante da Martin Pecheur. Entrambi i compagni di viaggio hanno punzecchiato senza effetto la “pellaccia” di Fatal Mac, che quando ha davvero deciso di andare, sull’ultima piegata ha scavato un solco non immenso ma tanto è bastato per chiudere il discorso. Anche se… anche se Sagwan, infine secondo, standogli più appresso avrebbe almeno potuto tentare di fare l’arrivo. E se Gawain, venuto a centro pista dalla fine del mondo come un lampo per accalappiare la terza moneta, fosse stato tenuto in quota da Stromsky, il risultato forse sarebbe stato altro. Ma con i se e con i ma non si dà l’ordine d’arrivo, e dunque nuovi onori a Fatal Mac. Il controfavorito Lutin des Bordes su terreno sgradito si è invece dovuto accontentare del quarto posto.Firme di prestigio nello steeple, il Val d’Ultimo, in cui la classe di Poggio Torselli ha avuto la meglio della generosità di Dalfors, come da copione interprete del ruolo di battistrada. Poggio l’ha superato all’ingresso in retta e accompagnato da Romano (tre centri in giornata per il capofila dei fantini) ha piegato il pur coraggioso tentativo del pupillo di Wroblewski di rispondergli pan per focaccia. Isolati i due, terzo Ilion che si portava appresso Prelat.La prima parte del pomeriggio aveva vissuto di due vendere sugli ostacoli bassi. Nella prima, Premio Naturno per anziani, Sherento iniziava la progressione sul penultimo rettilineo agganciando il leader Latibela all’ingresso della piegata, sbarazzandosene alla sua conclusione e chiudendo amministrando il vantaggio su un De Dur dal rush finale tanto esplosivo quanto tardivo, grazie al quale agguantava Tamburlaine costretto alle terza piazza davanti alla stessa Latibela. I quattro anni impegnati invece nel Tirolo sono stati regolati da Achill Dowsing, autore di un intenso testa a testa con Age of Luck contenuto non senza fatica. Terzo finiva Ashbourne poi Sandwind.La centrale fra le piane per Gr e amazzoni, il Premio Merano 2000 sui 2.200, ha riservato la sorpresa sotto nome di Gio Mosterts interpretata da Michela Sieff. Il Premio Sarentino (1.600) è stato agile appannaggio di Sopran Jamkris (Mario Baratti). In chiusura, Premio Lago di Braies (2.200), ha risolto con buono spunto Sopran Desp (Claudia Wendel)La prossima giornata di corse all’ippodromo di Maia è in programma domenica 21 giugno, con il clou della riunione, il Grande Steeple Chase d’Europa (gruppo 1, 112.000 euro), mentre sulle siepi si corre il Criterium di primavera (gruppo 2, 66.000 euro).