Merano: Bye Bye saluti da Maia

Ippodromo Merano

A tutta grinta, Bye Bye Quanito ha detto stop a Kandinskiy griffando il clou del secondo pomeriggio estivo di Maia. Sui 3800 dello steeple piccolo del Premio Unpcps – orfano ai nastri di partenza di Parvati e Red Doctor – non è di certo mancato il ritmo, imposto proprio dal portacolori dell’Amalita sin dalle prime battute, nelle quali una partenza infelice costringeva Kandinskiy ad azione di rincorsa. Raffaele Romano riportava gradualmente il baio della D’Altemps nel gruppo, accodandosi al leader a fianco a fianco con Gont quando la corsa entrava nel vivo. L’attacco sopraggiungeva dopo il verticale, Kandinskiy provava a tagliare la traiettoria verso l’interno ma Fuhrmann non si faceva sorprendere stimolando Bye Bye, i due si presentavano vicini in retta d’arrivo lungo la quale ai tentativi di Kandinskiy il leader rispondeva colpo su colpo. Più dietro, un regolare Naperrichois – alla prima sulla pista – coglieva la terza moneta sopravanzando Gont, ancora una volta sottotono. Favoriti kappaò nelle tre siepi di contorno. Fra i tre anni schierati nel Tubre, prima soddisfazione sugli ostacoli per Sopran Pimas. Sempre tra i primi e ritrovatosi in testa dopo la caduta dell’esausto battistrada Pucon, planato sulla siepe prima dell’ingresso dell’ultima piegata, Columbu ha saputo amministrare la situazione sbarrando la strada alla rimonta (in vero non irresistibile) di Racconigi, mentre alle loro spalle Doux Amer tenuto a lungo fuori dalla partita da Monjon soffiava la terza piazza a Cadillac Man. Il veemente finale di Shakermaker ha invece sorpreso Ganeden dopo la siepe finale del Cleto Borella riservato ai quattro anni. Fuhrmann come da copione già visto aveva impostato gara d’avanguardia, al momento della progressione non riusciva però a scrollarsi di dosso il portacolori di Casieri che in fondo lo puniva. Gli altri si sono dovuti limitare a contendersi le meno nobili caselle del marcatore, nell’ordine riempito da Caney, Veddasca e Shamateur.In apertura di pomeriggio, i più anziani si misuravano nel Nova Levante. Rio Amatas quatto quatto – e probabilmente sottovalutato dall’opposizione - scavava un solco lungo l’otto che il solo Perdono provava a colmare. Rincorsa vana, perché Rio Amatas aveva energie sufficienti per firmare l’epilogo davanti allo stesso Perdono e ai due di Favero, Intolerant e Priscilliano, lontani.Pronostico rispettato, invece, nel cross (Premio De Strobel sui 3500), risoltosi con il faccia a faccia finale tra Nobil e Black Diamond. Quest’ultimo, pur più fresco nelle ultime battute, pagava caro il traffico creatosi sull’ultima siepe, trovato il varco giusto mangiava lunghezze al diretto avversario senza però riuscire ad agguantarlo. Terzo centro consecutivo per Nobil. In quota (terzo) chiudeva Dareska, battistrada lungo il tragitto, quindi Sir Bahhare. Interpreti locali in evidenza nelle corse riservate a gentlemen e amazzoni: nel Premio Tubre (1500) il meranese Zambarda in sella a Zabu ha centrato il bersaglio grosso dopo due secondi a fila, mentre l’amazzone Klaudia Freitag torna in val Passiria sulle ali del successo del suo Enomis nel Lago di Caldaro (2200), ultima prova del convegno.