Vinovo: i 70 anni di Guido Melzi d'Eril

Ippodromo Torino

Domenica 28 febbraio non si corre a Vinovo, per il conclamato blocco del traffico che coinvolge tanta parte del Piemonte, ma l'ippodromo, e non solo il comprensorio agonistico ma tutta l'ippica torinese, sarà in festa per un appuntamento speciale. Ci sarà infatti l'ideale stretta di mano, il "bravo", il "complimenti" per il settantesimo compleanno dell''uomo che più di ogni altro rappresenta l'ippica a Torino, il conte Guido Melzi d'Eril, che acquisì dalla SAI e dall'allora amministratore delegato dott. Piantà , la grande area ippica di Vinovo - di quei tempi, parliamo del 1978, era una vera e propria scommessa, un impianto cioè molto lontano dalla città, 22 chilometri proprio infiniti - e che su questo progetto che si identifica con la promozione solida e tenace del cavallo da corsa ha investito una vera vita.
Considerando che Melzi è stato per due volte il massimo stratega dell'ippica italiana, come commissario e segretario dell'UNIRE, attività che lo hanno allontanato da Torino per qualche stagione, il 28 febbraio rappresenta di fatto il raggiungimento di un doppio traguardo, i settant'anni da uomo che continua a propinare con tenacia le proprie idee e i trent'anni di attività professionale a sostegno di un amico importante, Torino e il Piemonte.
"In casi come questo - commenta Guido Melzi d'Eril- si possono adottare due linee di principio, o fare finta di niente , per via dello spessore incalzante dei numeri, oppure girarsi ed osservare cosa si è stati in grado di combinare. Ebbene. l'ippica italiana vive un momento palesemente difficile, ma pur in questo clima complesso dove l'intero sistema è a rischio, non posso considerarmi insoddisfatto per il ruolo che Torino ha saputo difendere nell'ambito di questa storia. Perché l'ippodromo che allora - parlo di quando venne acquisito - era tanto lontano dai pensieri di tutti, si è convertito nel tempo in un amico sincero e fedele dei torinesi, un partner di qualità per tutta l'Italia, un saggio punto di riferimento per chi considera l'ippica nel senso più costruttivo del termine ed oggi abbiamo la certezza che questa pista è gradita, a tutti".
Pur in un clima di riduzione generale delle scommesse, legato alla complessità del momento economico generale, Torino sta mantenendo infatti un ruolo di prestigio, parlano a questo riguardo le 77 giornate di corse che l'UNIRE ha garantito alla piazza per l'annata 2010, con un incremento del 10% rispetto all'ultima stagione ed il continuo proliferare di iniziative collaterali all'evento ippico, ciò che ha tramutato di fatto la pista in un vero e proprio teatro di occasioni e di ritrovi, particolarmente gradito al pubblico ed alle famiglie.
"Gli anni letti in modo arido - prosegue Melzi - con spirito anagrafico non dicono molto, contano invece gli anni che ognuno di noi si sente addosso, contano e si leggono come l'energia che ognuno di noi possiede per sostenere il proprio percorso professionale. Ebbene, sotto questo punto di vista è bello poter sostenere che non ho una precisa età, perché il mio desiderio di crescere e di migliorare non si è ancora saziato, anzi, non è proprio sazio".
Guido Melzi d'Eril dunque ad un traguardo intermedio, un vero e proprio traguardo volante, passato con buona velocità per potenziare questa gara che ha come obiettivo primario il consolidamento della qualità e della fidelità del messaggio ippico.
E Torino, in questa non facile corsa, sogna in un giorno non lontano di poter indossare la maglia rosa, che Melzi per primo ha il diritto di sentirsi sulla pelle.