Merano: Budapest batte Auronzo

Griffe dell’Est sulla seconda giornata della stagione. Il ceco Budapest appone il marchio Vana sullo steeple Val di Non ma mitiga solo in parti gli entusiasmi per un Auronzo eccellente secondo al rientro. Forse non ha vinto il cavallo più forte, di sicuro quello più in palla. Il terzo posto di Babie Lato e l’affermazione di Kirasjer nel sottoclou del pomeriggio ratificano il successo della delegazione straniera a Maia.
Tutti i binocoli erano puntati su Auronzo, che da campione quale è non ha deluso le aspettative. Un anno di inattività agonistica non ne hanno intaccato la classe, un po’ di ruggine s’è vista ma per rodare la possente macchina del figlio di Fedian e Reckless William bisogna aver pazienza. E la prima sconfitta nella carriera da saltatore non brucia poi così tanto.
A un ritmo non proprio indiavolato imposto da Kandinskiy prima e Regain Madrik poi, Fuhrmann replicava posizionando Auronzo all’esterno evitando ogni rischio, salvo poi passare al comando a metà marcia. La corsa entrava nel vivo al verticale quando Auronzo cercava l’allungo, Sharpmon risalito dal fondo si affacciava rapidamente sui primi e altrettanto velocemente andava in riserva, e allora lungo la piegata alle calcagna del leader rimanevano Budapest, Babie Lato, Magic Slipper e Kandinskiy. Vana junior coglieva l’attimo entrando in retta allo steccato e appaiando l’avversario, sull’ultima Auronzo non era pulitissimo e Budapest scavava quel che bastava per salvarsi fin sul palo, nonostante una deviazione che induceva i commissari a suonare la sirena salvo poi lasciare tutto com’era. Alle loro spalle, Babie Lato risolveva la faccenda su Magic Slipper, Kandinskiy e Sharpmon rimasti a corto di fiato al momento del dunque. Soddisfatto al dissellaggio Dirk Fuhrmann: «Auronzo ha risposto come speravamo, ancora non siamo al top ma ne eravamo consapevoli. Ha sbagliato poco o niente, bene così». Un campione ritrovato, insomma, dal potenziale ancora da scoprire. Tanti sorrisi anche in casa Vana: «Sapevamo di avere ottime chance – commenta nel dopo gara il padre Josef, che del vincitore firma il training – e il cavallo ha dimostrato il suo valore. È un soggetto di carattere, dopo la corsa deve essere lasciato stare e così abbiamo fatto dopo il successo a Treviso, inoltre quando cambia pista va ancora più forte». Da rivedere gli altri due attesi rientranti, Kandinskiy e Sharpmon.
La squadra di casa si è dovuta inchinare anche nel Premio Cermes sugli ostacoli bassi. Kirasjer ha giocato a tiramolla in avanti, e sull’ultima curva allungava imparabilmente lasciando a Listek e Priory Bay le piazze d’onore. Tripletta ceca davanti a Mister Nikos, che assieme al compagno di scuderia Tornado della Vega aveva provato senza successo l’aggancio. Fra i tre anni dello Spondigna agile affermazione di Regal Fiume davanti a Lauren e Sphinx of Light, nel cross Premio Hilloton colpo di Willem bravo a rintuzzare la rincorsa finale di Nobil che lungo il percorso ha costretto Romano a sfoderare doti acrobatiche. Vittoria per i colori meranesi di Giulio Tomanin in una giornata in cui i padroni di casa nelle piane hanno fatto furore: Mount Drago con Daniela Messmer ha sorpreso tutti (anche la punta) sul miglio e mezzo del Castelbello, la giubba di Giuseppe De Moliner ha chiuso davanti a tutti grazie a Waldbrand nel Premio Comune di Merano, pilotato sui 2.200 con l’abituale sagacia da Riccardo Belluco che in chiusura nel Lago di Resia sui 1.500 ha centrato il bis in sella all’eterno Lebowski.
Prossima giornata di corse domenica 16 maggio: prove principali il Premio Pirelli in siepi per cinque anni e oltre, preparazione alla Gran Siepi d’Italia, e due corse per debuttanti in ostacoli, il Corona Ferrea per tre anni e il Premio Cogne per i quattro anni e oltre.