Merano: Imprezer nel Vanoni

Ippodromo Merano

Staffe d’Oro l’altra volta, quelle vinte tre settimane fa da Eppursimuove, staffe maledette questa volta, nel Vanoni, quelle perse dal suo fantino Columbu al penultimo ostacolo e che con tutta probabilità sono costate il successo. E così strada libera a Imprezer, già sulla carta il rivale più pericoloso e che alla fine dei conti nulla ha rubato, con una performance senza sbavature e un finale energico. Contu mastica agrodolce sbuffando per l’esito ma consapevole del missile che si trova a disposizione: «Hai visto che roba? Va il doppio degli altri. Vabbè, vinceremo la Coppa d’Oro». Ovvero arrivederci al Richard, vediamo chi ci batte. L’unico a tener testa alla femmina dell’Amalita figlia di Galileo è stato Imprezer, l’impressione era che con Columbu a staffe calzate il finale sarebbe stato diverso ma il baio di Orfeo Bottura è un cavallo vero, non l’eroe di un giorno. Conferma il jockey Vana Jr: «Mai un errore sui salti, corsa sempre sotto controllo. E in arrivo si è battuto come un leone. Imprezer ha davanti un gran futuro». Intanto, in bacheca appoggia il Premio Vanoni che determina le gerarchie fra steepler di 4 anni.
Tra gli altri, onore a Rumba Sound che non è finito lontano dai sopra citati, assieme ai due che avrebbero combattuto la corsa si era presentato all’imbocco dell’ultima piegata alla coda del leader Marpione, che dopo il temporale abbattutosi in pista nel primo pomeriggio pareva il primo in grado di scuderia. Marpione aveva prelevato il testimone di battistrada su un Sopran Light calante, mentre Hipo Jape era franato all’oxer e Castle Caldwell aveva perso contatto. I quattro uscivano ipercompatti dall’arginello di metà curva, si allineavano all’ingresso in dirittura dove Columbu si presentava in stile cow-boy all’esterno e con coraggio sul salto finale proiettava Eppursimuove all’ultimo assalto, la risposta c’era ma con quelle maledette staffe penzolanti è dura essere efficaci, soprattutto se di fianco trovi un “duro” come Imprezer, capace di rintuzzare le folate pungenti della femmina. Dietro l’ottimo Rumba Sound ritornava su Marpione declinante, forse seccato per i tanti metri percorsi in avanti allo scoperto contro attitudine.
E questo è quanto, con Bottura e Vana che neanche finito di gioire tornavano a esultare mezz’ora dopo grazie ad Alpha Prim che sulla pioggia si sa che vola e in fatti ha volato anche sulle siepi del Premio Lana, all’avanguardia assieme a Ganeden dal primo metro e poi, quando sembrava aver finito la benzina, bravo a rilanciare l’azione dopo l’ultimo salto allungando su Gerbett e Desert Tita.
È stata anche la giornata di Asselin, in grado di dimostrare che è fatto per il cross con una chiara dimostrazione di superiorità nei confronti di avversari tosti. Il Cross Internazionale di Merano significa 5.500 metri dalle tinte eroiche, i cinque temerari l’hanno affrontato con le necessarie cadenze blande nella prima parte, poi - perso lo sfortunato Sergente Garcia - St Petersbourg ha alzato i giri del motore, però Asselin gli è rimasto incollato e anzi in dirittura d’arrivo ha piazzato una progressione alla quale St Petersbourg ha provato senza successo a replicare e per lo forzo si è infine piegato anche a Juventus.
L’ultima sulle siepi era il Val d’Ultimo, Tornado de la Vega ha beffato tutti giocando all’elastico in testa e andandosene al momento giusto amministrando il vantaggio e lasciandosi dietro Priory Bay e Majkov con Galandas quarto e buono per la prossima.
Tre le prove in piano per gentlemen e amazzoni. Successi di Sopran Pimas (Evelyn Poehl) nel Premio Sarentino handicap sui 1.500, di Gio (Guglielmo Ferrero) nel Premio Merano 2000 handicap sui 2.220, e di Mies in Berlin (Jana Prikaska) nel Lago di Braies reclamare sul miglio e mezzo.
Prossima giornata di corse sabato 19 giugno (convegno anticipato di un giorno su disposizioni Unire). È il pomeriggio del Grande Steeple-Chase d’Europa, gruppo 1 clou della riunione, steeple sui 4.600 metri con 112.000 euro di dotazione.