Merano: la volta di Duero

Ippodromo Merano

«Se oggi Duero vince farà il Gran Premio, altrimenti no». L’aveva anticipato l’allenatore Greg Wroblewski, col suo solito tono guascone, alla vigilia della corsa. Ebbene, salvo sorprese il 71° Gran Premio Merano Forst ha il suo primo nome in lista: Duero ha vinto il Premio Unpcps, steeple che reggeva il cartellone di giornata. Però ha dovuto tirare fuori le unghie per rintuzzare l’assalto dei rivali sul palo in un arrivo spettacolare che è lì a dirci che per le belle corse il numero di partenti non è condizione imprescindibile. Se poi la cornice è animata da spettatori in numero come poche altre volte nella storia recente dell’ippodromo, ecco sfoderato un pomeriggio con i fiocchi.

Per una conferma, una delusione: Wertrack, l’atteso tre anni di casa Pais, ha steccato l’esame di riparazione in cui è emerso a sorpresa Regal Fiume, allievo di Favero.
Duero, si diceva, non ha invece deluso la punta che pur di poco gli aveva tuttavia preferito Matin de Clermont, l’ “altro”grigio della corsa che Romano lanciava all’avanguardia sin dall’inizio a fare da battistrada al pupillo di Wroblewski. Lungo la marcia anche Gilmour e Sherento rispondevano presente mentre poco dopo metà gara il solo Vodorys cominciava a perdere terreno. La corsa diventava palpitante sulla penultima dirittura quando Matin si salvava al muro solo grazie a un’acrobazia di Romano, si feriva all’anteriore ma rimaneva in avanti fino a quando Faltejsek, dopo il salto del verticale, decideva di rompere gli indugi e premere sul gas per assecondare l’attitudine di Duero che infatti entrava in retta con un paio di lunghezze da amministrare. Gli riusciva, anche se dietro lo tallonavano fin sul palo e soprattutto la folata finale di Sherento metteva paura, ma valeva solo la seconda moneta mentre Gilmour piegava un coraggioso Matin de Clermont per la terza piazza. Tutti chiusi in un fazzoletto, sotto le rumoreggianti tribune di Maia.

C’erano tre prove in siepi, oltre a un cross, di contorno allo steeple. La più sentita era quella riservata ai tre anni, Premio Tubre, in particolare per soppesare il reale valore di quel Wertrack deludente al debutto ma di cui si dice un gran bene. Fuhrmann ci ha provato in mille modi, senza profitto: coi primi fin sull’ultima curva, Wertrack ha finito la benzina sull’allungo di Regal Fiume (doppio in giornata per Faltejsek) che regolava la compagnia dopo un percorso sornione nelle retrovie. Sull’allungo Regal, a nulla sono valsi i tentativi di rincorsa di Farnon, Kamelie e Scappa Michelino, nell’ordine al traguardo con Wertrack e uno sconsolato Fuhrmann quinti. Il fantino tedesco aveva invece gioito mezz’ora prima quando aveva dovuto solo gestire l’impeto di Fabuio per portare a casa il Cleto Borella, maiden-vendere riservata ai quattro anni. A distanza chiudevano Racconigi e Alba Reale, entrambi targa Favero, mentre davanti il baio dell’Amalita mandava in scena il coast to coast. Analoga vincente tattica era stata impostata, nello Sluderno per cinque anni e più a vendere, da Columbu per un Ganeden sufficientemente in palla per reagire ai tentativi di Flashing Numbers e Furnasatt.
Ha invece preso la strada dell’est il cross intitolato a Oreste de Strobel, merito di Black Diamond e Joe Bartos che sopravanzavano nelle battute finali Manacerace mentre alle loro spalle Mister Nikos si salvava dall’arrivo a mille di Cabernet.

Due le corse per Gr e amazzoni. Affermazione di Veronica Grasso Caprioli su Barloc nel Memorial Stefania Sommariva sui 1.500 ma tanti applausi soprattutto per Raniero Belluco secondo con Prince du Desert. Il pomeriggio di soddisfazioni della famiglia Belluco era stato aperto dal successo di Quatto Quatto sui 2.200 del Premio Lago di Caldaro.

La prossima giornata di corsa all’ippodromo di Merano è in programma domenica 1° agosto con un programma allettante: tre prove sugli ostacoli tra cui il Premio Pollio per debuttanti in steeple e il Prime Siepi per saltatori all’esordio, e quattro corse in piano con i jockey professionisti.