Merano: Royal Mougins per il triplo

E chi lo batte? Tutto lascia presagire al triplete (va di moda così) di Royal Mougins, il ceco di Holcak che ha già messo le mani sulla Corsa Siepi di Merano nel 2007 e 2009 e ora si trova servita su un piatto d’argento l’edizione numero 56 del massimo momento stagionale di Maia per gli specialisti degli ostacoli bassi. Tuttavia di scontato nulla c’è , oltre al ritornello mai retorico dell’insidia nascosta dietro a ogni salto dei 4.000 dell’otto meranese qualcuno di questi rivali non parte battuto.
Si può cominciare dal presupposto che gli anni passano, anche per i fuoriclasse come Royal Mougins, anche se non si direbbe visto che il rientro di tre settimane fa è coinciso con un nuovo alloro. Però non è stato facile come può sembrare, Royal ha risolto l’ingaggio con Charccari solo dopo l’ultimo salto e senza staccare di netto. Quanto vale questa sensazione, difficile dirlo. Forse qualcosa valgono le parole di Faltejsek appena sceso da Charccari, parole digrignate tra i denti che maledicevano la palese incertezza del suo all’atterraggio dalla siepe conclusiva dove ha lasciato sul terreno un paio di decisivi metri. Già, perché nonostante tutto Charccari ha reagito e si è battuto come un leone fino alla fine. Sulla carta è lui il rivale numero uno, ruolo a ragione ambito anche da Charley al quale Vana torna ad abbassare gittata dopo il successo in steeple nel Pollio, mentre sembra ancora un gradino sotto Makalde, la femmina di Olehla che pure ha mostrato progressi. Ai quattro cechi si aggiungono i due di casa Schnakenberg dalla Germania e il dormelliano Dannecker, come nelle previsioni. Si sono mischiate un po’ le carte nelle monte, Romano libero da impegni è stato ingaggiato per Nuevo Leon e per Dannecker niente Hondier bensì Johnson. E se quest’ultimo dovrà sperare in una gran giornata del bizzoso siepista di Dormello, portabandiera della forma italiana nell’occasione, per centrare un piazzamento, qualche chance in più se la giocano i tedeschi. Fuhrmann risale su Soverness, uno che sul biglietto da visita riporta anche una vittoria in Francia che non sono solo brillantini. Ha già colpito anche a Maia, così come Nuevo Leon del quale si ricorda soprattutto la veemenza del rush finale che potrà venire pericoloso qualora la cadenza di gara fosse a bassi giri. A onor del vero, con Charccari là davanti, difficile che accada.
La debuttanti per tre anni intitolata a Ernesto Loccatelli vive soprattutto sulla striscia di successi tra i saltatori di ultima generazione inanellata da Paolo Favero, finora a segno in tutte le prove stagionali riservate ai giovani. Il trainer meranese ha tutte le carte i regola per proseguire lungo la vittoriosa rotta, a partire dai numeri considerato che dei dieci ai nastri la metà escono dai suoi box, tra cui Doner e Regal Sprint che nella carriera in piano hanno dimostrato buona confidenza con il palo. I più quotati per sbarrargli la strada dovrebbero essere Borgo Pio, Calihigh e l’ospite Oro d’Etruria.
Sullo steeple c’è un discendente, lo Spegasso, che in altre occasioni ha svolti funzione di carta d’imbarco last minute per il Gran Premio Merano Forst. Non pare così questa volta, anche se per Alba Reale è comunque una prova d’appello dopo la cocente delusione del Richard. Colpisce notare tra i partenti St Petersbourg, l’eccellente baio Pugnotti che pareva destinato al Nazioni ma che non ha fornito garanzie sufficienti al suo allenatore che quindi cambia strategia. E a proposito di cross, non manca (a una settimana da Nazioni) un assaggio di “campagna” con il Premio Bellamonti.
Tre prove in piano con un numero di partenti attorno alla decina ognuna sono degno corollario del pomeriggio all’ippodromo.
La prima corsa è in programma alle ore 15.20, ingresso 5 euro incluso voucher-scommessa da 2 euro. Nel parterre intrattenimento per i bambini con il pony dell’associazione Equspera per piccole passeggiate in sella.