Merano: Alpha Two vince l'Argenton

L’autunno di Maia sa ancora d’estate per colori e temperature, cornice lucente nel quale splende una corsa vera, palpitante, il Premio Argenton, lo steeple per 4 e 5 anni gruppo 2 rivincita del Richard. Ha vinto Alpha Two dopo un finale al cardiopalma, tre cavalli chiusi in un fazzoletto al termine di 3.900 metri senza esclusione di colpi. Ha vinto la Staj Vana, ceka di passaporto ma con parte d’anima italiana, appassionata e autentica. Ha vinto Joe Bartos che ha alleviato le imprecisioni dell’Alpha lungo il tragitto e l’ha sollevato a braccia e frusta negli ultimi cento metri.
Un Argenton dall’arrivo fotocopia del Richard, gli stessi quattro nello stesso ordine al traguardo ma con sviluppo ed emozioni diverse. Ha condotto Giorgio di buona lena per metà percorso e più, fino a quando all’inizio dell’ultimo giro i protagonisti del film hanno rapito la scena. Alpha Two in avanti, ben presto rilevato da Dar Said con alla coda Triangle d’Or, i tre hanno ingaggiato un match vibrante. Romano ha provato a sganciare Dar Said prima della curva finale, contando su qualche indecisione di Alpha. Che però, noncurante delle esitazioni sui salti, ha avuto forza e coraggio per rimanere agganciato al leader. Merito anche di Bartos, freddo calcolatore e mano calda quando serve, che dopo la siepe conclusiva ha lanciato il suo all’arrembaggio, quando molti pensavano che il successo di Dar Said fosse già acquisito, guadagnando centimetro dopo centimetro e ostacolato pure da una deviazione dell’avversario, fino a mettere una corta incollatura davanti al rivale. Triangle d’Or terzo, ma tutt’altro che da comparsa, anche lui a lottare per l’alloro. Più indietro Soros, ancora da registrare sui salti.
Cosa rimane di questo Argenton, che dà la linea alla nuova élite degli steepler? Che Alpha Two è cavallo vero, se vinci Richard e Argenton non succede per caso. Stecca qua e là ma non si perde mai d’animo, con il cuore e la testa da soggetto tosto. Rimane che Dar Said ha spessore, non tradisce mai, magari difetta un po’ di… fortuna. E rimane che Triangle d’Or è, probabilmente, il prospetto con maggiori margini di crescita.
Nel contorno i binocoli erano puntati principalmente sul Premio Maia Alta per saltatori di tre anni. Libitum si aspettava e Libitum è stato. È il “come” a fare la differenza. Raffaele Romano ha fatto corsa a se, rubando metro su metro fin dal via e chiudendo ancora fresco in mano mentre gli altri, vanamente, provavano a inseguirlo. Secondo Marco l’Avaro a una decina di lunghezze, davanti a Vallesindoli e Northcate per un quarté targato Favero.
Precedentemente Raffaele Romano aveva griffato anche il Maia Bassa per siepisti di 4 anni e oltre in sella a Regal Sprint, agile su Resque Remedy e Galandas, mentre il cross Premio Historie d’Estruval è stato cosa di Vai Cica a sorpresa, per il team Fuhrmann in sella-Pugnotti al training, davanti a Take King e Presenting Blake.
Nelle prove in piano per GR e amazzoni, infine, doppia affermazione di Samuel Luongo con Red’Simple e Fergola, e successo di Michaela Auert su La Data di Giulio.
Domenica prossima, 9 ottobre, all’ippodromo di Merano spazio alla Maiaoktoberfest e alle corse di cavalli Haflinger. I purosangue torneranno in pista per l’ultima giornata della stagione sabato 15 ottobre: al centro del convegno il Gran Criterium d’Autunno-Forst 1857, gruppo 1 con dote di 88.000 euro riservato ai tre anni, tesi di laurea per i migliori saltatori dell’ultima generazione.