Merano: buon rientro di Sharstar, vince Fafintadenient

Ippodromo Merano

Maia ha trattenuto il respiro, ha palpitato, ha tirato un sospiro di sollievo: Sharstar, il campione che tutti gli appassionati amano, ha superato l'esame del rientro nel Premio Creme Anglaise dopo tre anni di stop, chiudendo quinto senza strafare, non lontano dai primi. Emozioni vere, come gli applausi al vincitore della corsa, Fafintadenient. Anche lui tornato quest'anno alla ribalta dopo un infortunio che lo aveva tenuto a lungo lontano dall'arena agonistica.
Il Premio Creme Anglaise voleva anche ricordare la memoria di Gilberto Giottoli, personaggio che per i cavalli nutriva passione vera, sofferenza e gioia. Emozioni profonde che i cavalli e le corse sanno dare. Le stesse provate ieri sulle tribune di Maia, e ancor prima nel parterre, quando tutti gli occhi hanno puntato Sharstar. Come sempre non appariscente, ma un po' più curioso del solito, lui che è sempre stato glaciale. Probabilmente qualche emozione la covava anche lui, nel giorno di un ritorno alle corse che non si sapeva se mai sarebbe arrivato. E pure sul percorso qualche inusuale sbavatura, seppur minima: ma si sa, nei più bravi l'errore si nota più facilmente. «È stato insicuro su qualche salto – ha confermato Raffaele Romano – ma niente di grave. Non l'ho mai forzato, comunque nel finale ha risposto bene». Missione compiuta. Pure per Paolo Favero: «Dopo tre anni ai box non ci si poteva aspettare di più». I prossimi giorni diranno di più sull'impatto che la corsa ha avuto su Sharstar. Per ora, bene così.
Era normale che Sharstar rubasse la copertina. Ma c'è qualcun altro che giustamente la reclama: è Fafintadenient che ha urlato forte di poter stare fra i grandi. L'ha fatto nel migliore dei modi: vincendo. A modo suo. Cioè, conducendo la corsa da un capo all'altro. Passato all'ultimo minuto sotto i colori Ostanel, Fafintadenient è stato portato all'avanguardia da Fuhrmann sin dal primo metro, e lì vi è rimasto fin sul traguardo. Dove però la beffa si stava materializzando in quel “vecchietto” dal cuore grande così che risponde al nome di Zarkali, capace di piazzare una stoccata conclusiva sprizzante energia da tutti i pori. Secondo per un niente e la consapevolezza che sì, di età pensionabile ne parlino altri.
Scuderie italiane sugli scudi, insomma, questa volta. Gli ospiti stranieri si sono dovuti accontentare delle posizioni di rincalzo. E del rimpianto di non aver potuto tastare il polso a Nobel, franato sul talus. Terzo Imprezer, puntuale come sempre, che sul palo ha messo il muso davanti a Demon Magic, anche per lui buon rientro a un anno dall'ultima uscita. Poi, appunto, Sharstar. Oggi lì dietro, domani vediamo.
Fuhrmann (che ha interrotto un digiuno che durava quattro mesi) aveva già colpito nel pomeriggio grazie a Last Child dopo un vivace testa a testa finale nel premio Antonio Fiorio. Due centri in giornata anche per Joe Bartos, il primo in apertura fra le siepi del premio Halling Joy con la sorpresona Andrea Doria (vincente 29,34, trio 2.654 euro), al debutto nella specialità, la seconda nel cross Carica di Isbuschenskij in una combattuta dirittura finale che ha lasciato a Luxury Baby la piazza d'onore.
Nelle corse in piano per Gr e amazzoni, successi per Nicola Casati in sella a Eternity Boy e Davide Satalia con Dorothea Tanning.

Prossima giornata domenica 26 agosto, sei le corse in programma di cui quattro in ostacoli: al centro del programma il Premio Azienda di Soggiorno per siepisti di qualità.

Risultati e ulteriori informazioni su www.meranomaia.it