Arcoveggio: domenica il Continentale

Ippodromo Bologna

Il trotto bolognese festeggia il suo must autunnale con un’edizione di pregio del Gran Premio Continentale, evento di primaria importanza per la carriera di un quattro anni e apogeo di una lunga stagione che culmina con l’elezione del leader assoluto della leva 2008. Ben sessantaquattro vincitori fanno bella mostra di sé nell’Albo D’Oro della competizione, dai leggendari dominatori delle stagioni post belliche, Contessa de Sota, Bordo e Checco Pra, alle fascinose Guiglia e Newstar, che aprirono gli anni sessanta con un prestigioso matriarcato chiuso nel 1968 da Une De Mai, per arrivare a settembre 1995 e a Record Ok, primatista con 1.13.2 scalzato solo dall’avvento del più grande di tutti, Varenne, il cui limite di 1.13.1 resistette sino al 2009 allorchè lo scandinavo Noras Been tornò in patria recorder mondiale sulla media distanza in pista da 800 metri.
L’edizione di quest’anno propone al pubblico bolognese il meglio della generazione, con un campo partenti accattivante nel quale sono racchiusi tutti i detentori degli allori classici distribuiti nel lungo itinere che gli odierni protagonisti hanno percorso sin dagli albori della carriera.
L’ideale sfilata viene aperta da Odino Jet, regolarista di colori siculi e di scuola teutonica presso Holger Ehlert, il cui miglior risultato è rappresentato dalla medaglia di bronzo del Derby seguita dal podio nel Mangelli e che nonostante un 2012 privo di vittorie, ha pur sempre ottenuto piazzamenti prestigiosi, presentandosi oggi al ballo bolognese con un favorevole uno sul sellino ed un partner lanciato come Antonio Greppi. Money leader della leva, Obama Gar è una delle stelle della contesa, ha classe, un invidiabile curriculum e vanta feeling eccellente con il suo partner Enrico Bellei, tutti indizi che ne fanno un serio candidato al successo finale assieme al numero due regalatogli dalla sorte e buon viatico per un miglio da front runner. In sequenza ecco Orsia, lady dall’invidiabile bagaglio tecnico che il team Gocciadoro ha plasmato con encomiabile professionalità lanciandola nell’olimpo in un esaltante 2012 culminato con la vittoria nel romano Triossi e seguito dalla facile vittoria cesenate, mentre Bologna ne attende la consacrazione figlia indubbia delle scelte tattiche del driver Alessandro. Velocista dai garretti esplosivi, Owen Cr è la carta di Pietro Gubellini, ha esperienza ad alto livello ed è il vincitore di Mangelli ed Europa: lotterà per la leadership mettendo in pista un repertorio completo e l’immenso talento del suo popolare interprete, ponendosi di fatto come l’avversario dichiarato di Obama e Orsia in una scelta soggettiva per il ruolo di favorito. Si sale di un numero arrivando al cinque per trovare la Derbywinner, Olona Ok, capolavoro di Vincenzo Tufano e giumenta che come una meteora apparve a fine settembre 2011 nel firmamento classico, approdando con sorprendente tempismo alla vittoria nella corsa più importante della carriera, la quale oggi si candida al podio dopo un’incoraggiante performance francese impreziosita dal record di 1.10.9 ottenuto dietro ai campioni Commander Croove e Ready Cash. La prima fila si chiude con Opal Brown, toscano dalla forma nebulosa ma dalla carriera non priva di squilli, un soggetto che Federico Esposito conosce a menadito e che necessita di svolgimento ideale per poter accedere al lauto marcatore bolognese. Appostato alla corda in seconda fila, On the Way Grif assisterà alle scaramucce iniziali da spettatore interessato sotto la regia di Beppe Lombardo e la nuova egida tecnica di Hennie Grift, inseguendo una buona prestazione nonostante i fasti giovanili siamo molto lontani, con radio scuderia ad annunciarne incoraggianti trial mattutini prodromi di una ritrovata forma fisica. Holger Ehlert porta a Bologna un trio di soggetti di valore e tra questi le chance migliori paiono in possesso di Osasco di Ruggi, un erede di Varenne che durante l’anno ha preso confidenza assieme a Vecchione con i podi di gruppo vincendo a Trieste e Montegiorgio, trovando nella recente laurea a Montecatini la consacrazione nell’elite classica e lo scalpo, sempre prestigioso di Obama Gar. Il team Gubellini scende da Bareggio a Bologna via A1 con un’altra pedina di considerevole valore, quell’Owen’s Club che a due anni stupì per velocità e forza, trovando nel corso dell’annata 2012 una invidiabile regolarità di servizio e prestigiosi risultati, starà ad Andrea Guzzinati guidarlo da par suo fidando nella rodata condizione del cadetto di casa Pisati, suo affiatato partner in occasione del podio romano nel Triossi.
Salgono i numeri, calano le chance, ma non la curiosità di vedere all’opera un emigrante di lusso come Orchetto Jet, atletico erede di Supergill che ha trascorso la sua prima parte di carriera a Cesena presso Andrea Vitagliano spiccando il volo verso la Francia tra molte promesse e qualche delusione nei confronti di un team ambizioso che lo ripropone nella terra natia affidandolo a Roberto Andreghetti. Campione in fieri, Orione Degli Dei predilige anelli ad ampio raggio e distanza allungate, ma la sua presenza all’Arcoveggio denota grande fiducia ed uno sguardo ammiccante al marcatore da parte di Mauro Baroncini e del Divignano Team, con One Love a chiudere la dozzina e la terna di Ehlert che del cadetto affidato ad Andrea Farolfi è trainer, allenatore e allevatore, chapeau.
Uno sguardo al Filly per rilevare l’elevato rating della prova in rosa, dove dodici giumente di valore impreziosiscono un miglio che ha in Orleans Om la più esperta e ricca del gruppo e fida nella freschezza atletica di Oibambam Effe per due giri al fulmicotone ed un risultato cronometrico di valore assoluto, magari per detronizzare Lolly Kronos dal vertice ottenuto con 1.13.1 nel 2009.