Arcoveggio: Gran Premio Italia 2013... in pillole

Ippodromo Bologna

Robinia:
l’eccellente sorteggio giustifica la trasferta bolognese anche se il compito pare piuttosto complesso per la velocista di scuola lombarda
Rue Varenne Dany:
autentica promessa dalla regale genealogia e dal significativo status agonistico, la guida del capolista tricolore Antonio Di Nardo pare un buon viatico nel cammino verso il podio felsineo
Ruty Grif:
Due allori classici ne fanno uno dei leader della leva, il training di Smorgon ne aggiunge ulteriore appeal; uniche incognite, l’esordio in pista piccola e una lunga sosta agonistica
Re Italiano Ur:
dopo un timido rientro, l’allievo di Bellei non può ritrarsi dal ruolo di favorito che gli compete per statura atletica e curriculum giovanile
Rock Star Bi:
all’esordio in first class ha conquistato il podio nell’Etruria, la sua scalata all’eccellenza effettua ambiziosa tappa a Bologna
Ridda di Azzurra:
eccellente seconda a Firenze, n.c. a Bologna, deve superare l’ostacolo di uno scomodo sei sul sellino, ma vanta indiscusse doti atletiche ed evidenti stimmate da primaserie
Rico:
atout di Holger Ehlert, ha mostrato qualità rilevanti ed una certa propensione alla lotta, doti che, assieme ad una forma vicina al top, ne propongono la candidatura al marcatore
Rombo Di Cannone:
ennesimo campano in corsa, vanta ruolino di marcia intrigante e guida di primordine nel beniamino locale Andreghetti, indizi per un probabile ruolo da protagonista
Rambo Zs:
Ha stupito a Firenze vincendo dopo percorso manovrato e ad un mese abbondante, la forma sarà la medesima, nulla vieta al team veneto e ad Andrea Farolfi di pensare concretamente al winner circle
Rockfeller Font:
in continua, inesorabile ascesa, dovrà dar fondo alle sue qualità per far fronte allo scomodo sorteggio, podio comunque possibile per il secondo inviato di H.E sotto l’egida tattica dell’evergreen Peppe Maisto
Rhythm’n Blues:
figlia d’arte plasmata da Ettore Vairani, ritrova il gotha della leva dopo un indicativo assaggio autunnale, outsider con vista alle prove in rosa
Ringoz Rivarco:
papà Gorniz amava perdutamente l’anello felsineo, l’erede esibisce numeri incoraggianti ma il numero d’avvio e il livello degli avversari, relegano a decoubertiana, la trasferta del portacolori laziale