Capannelle: domenica Derby Day

Ippodromo Capannelle

Mr Stanley, dodicesimo conte di Derby, è ormai nella storia e nella tradizione tanto del costume sociale come ovviamente di quella dell’ippica. Sono passati quasi due secoli e mezzo da quei giorni, seconda metà del 700, nel corso dei quali Lord Derby, sua moglie Lady Hamilton, Lord Bumbury e altri amici appassionati di cavalli e di corse “inventarono” quella che sarebbe poi diventata la madre di tutte le corse: il Derby appunto. Idearono una corsa per soli cavalli di tre anni su quella che poi sarebbe diventata la distanza classica, i 2400 metri, della grande selezione che ha scandito l’evoluzione del cavallo purosangue fino ai giorni nostri. La corsa prese il nome di uno degli ideatori ma, narrano le cronache, anche lord Bumbury pretendeva di dare il suo nome alla corsa. Si fece ricorso al tradizionale lancio della monetina che cadde dalla parte giusta per la buona sorte di Mr Stanley appunto il dodicesimo conte di Derby. Cosi non soltanto la madre di tutte le corse in tutto il mondo ma anche qualsiasi evento abbia una valenza massima di sfida decisiva in ogni ambito della vita ha preso il nome Derby condannando quello di Bumbury all’oblio assoluto. Oggi se la moneta fosse caduta sull’altro verso staremmo per assistere al Bumbury italiano. In Italia il Derby è arrivato con un secolo appena abbondante di ritardo ma ancora prima di altri Derby in giro per il mondo. E’ anche da noi la madre di tutte le corse anche se magari tecnicamente i fini palati dei veri appassionati possono prediligere le corse che mettono a confronto al massimo livello diverse generazioni di cavalli. Nessuna corsa ha comunque il fascino del Derby perché un cavallo potrà forse vincere due o più edizioni dell’Arco di Trionfo oppure delle King George ma solo una volta nella sua vita potrà dire di essere Derby winner. Il Derby si corre infatti a tre anni e solo a tre anni, capita nella vita di un cavallo atleta soltanto una volta. O prendi al volo questa opportunità oppure come è accaduto a celeberrimi campioni non potrai dire di avere vinto il Derby. Dai 2400 metri il nostro Derby è stato portato alcuni anni fa a 2200 metri (quello francese si corre ora sui 2100 metri, quello del Kentucky sui 2000) che percorsi lungo l’anello della pista grande sono più selettivi dei precedenti 2400 metri: ora il cavallo deve percorrere due severe lunghe diritture (circa 800 metri ognuna) mentre prima dopo un primo tratto di 400 metri rallentava per immettersi nel rimanente breve tratto di fronte prima della curva. Oggi insomma la corsa se vissuta ad un ritmo di alta andatura diventa molto selettiva. I protagonisti di oggi rinnovano il rito ancora una volta, tra i tanti nelle gabbie uno solo potrà succedere ai nomi illustri e meno illustri che costituiscono l’albo d’oro della corsa. Oggi o mai più. Per questo il Derby è il Derby e tutto il resto è un’altra cosa. Il Nastro Azzurro, altro nome che si da alla corsa, non è tale se non è accompagnato da un degno contorno di altre prove e da una cornice unica. Per questo il programma di corse è sempre splendido, per questo gli appassionati sono consapevoli di vivere un pomeriggio, anzi una giornata diversa, il Derby day appunto che un tempo, in Inghilterra, si disputava il mercoledì (in Italia il giovedì) e in quel paese era Bank Holyday, festa nazionale. Prepariamoci dunque a vivere al meglio la grande giornata e non fa nulla se questa volta non ci saranno ospiti di giubba straniera, toccherà ai nostri migliori, quelli che formeranno il marcatore, provare in seguito a dimostrare il loro valore correndo all’estero per dare alla nostra corsa il giusto e necessario rating. Derby e non solo. In programma anche il Carlo D’Alessio sui 2400 metri per anziani nel ricordo di una leggenda tra i proprietari mondiali di galoppo, il Tudini che celebra sui 1200 metri per tre anni e oltre una delle famiglie più importanti e appassionate, siamo alla quarta generazione, del turf italiano. Le due corse sono pattern race, corse di gruppo tre internazionale. Nel ricordo di Mauro Sbarigia la passione fatta persona insieme alla competenza saranno i tre anni a misurarsi sul miglio in listed, ovvero la categoria di corsa appena sotto le pattern. Il premio Edmondo Botti il capostipite di una famiglia che è guida oggi per il nostro turf grazie a Alduino e Giuseppe ma anche adesso alla nuova generazione composta da Alessandro, Endo, Marco e Stefano, sarà HP per anziani sui severi 2400 metri. La festa non è finita perché un altro handicap sui 1500 metri ricorderà Joseph Cassar vincente proprietario maltese degli anni 70 e 80, perché i due anni proveranno per Giubilo e Perrone nel Dionisia sui 1200, perché infine alla celebrazione non mancheranno i gentlemen e le amazzoni che sono il vero cuore passionale e puro del nostro sport e che accanto al tradizionale premio Arnaldi, Domenico grande gentlemen e Sergio uno dei più grandi ed indimenticabili dirigenti che l’ippica tutta abbia mai avuto, da qualche stagione aggiunge una prova Fegentri riservata alle lady rider. Insomma una giornata che un vero ippico non può mancare di vivere dall’inizio alla fine, corse e contorno di costume compreso perché il Derby day sfugge a qualsiasi etichetta e va vissuto con piena partecipazione. Scopriremo cosi chi sarà il migliore al termine dei fatidici 2200 metri tra i magnifici dodici che si sfideranno: Ancient King attrezzato alla distanza, Best Tango il vincitore del Parioli dove sono stati secondo e terzo Fairy Nayef e Lodovico Il Moro anche loro della partita, poi i laureati del Botticelli Biz The Nurse e del Filiberto Celticus, i due trial tradizionali, ancora l’italiano di Inghilterra, scuderia Eledy, Boite che è fratellastro di Ansiei che il Derby lo sfiorò, Rottmayer che viene dalla Francia con i colori di Dormello, Demeteor bene nel Filiberto, Notti Magiche, Russianduke e Wish Come True. Vinca il migliore. Cercheremo il nome giusto tra gli anziani che pensano al successivo Milano tra quelli degli undici in campo nel D’Alessio: Bedetti e Vola E Va reduci dal Repubblica, Solomar supplementato, Romantic Wave in grande forma, come Mister Sandro e ancora Benvenue con il compagno Duca Di Mantova, Dogma Noir, Frankenstein, Dubai Desert e la femmina Wedding Fair. Troveremo il successore di grandi velocisti che formano l’albo d’oro del Tudini tra i pretendenti di questa edizione che sono ben 15 tutti i possibili e i migliori nella specialità. Una corsa che diventa anche tris straordinaria e che sarà altamente spettacolare. Gusteremo infine ognuna delle varie corse, nove in tutto con ben 110 partenti complessivi, perché il Derby day deve essere una vera festa di chi ama sul serio l’ippica nella sua più nobile espressione. Buon divertimento!