Capannelle: presentazione corse di domenica 27 Aprile

Ippodromo Capannelle

Le classiche: Parioli ed Elena, il grande giorno. Capannelle si veste a festa, oltre cento anni di storia. Due corse tris nel pomeriggio, tanti partenti, i tre anni che pensano al derby e gli anziani in vista del Repubblica. Sarà spettacolo.

Nel 1671 il Conte di Craven, ovviamente ricordato con una corsa importante sul tracciato, si fece parte diligente più di altri nel promuovere la prima corsa ufficializzata in quello che forse è il vero tempio del turf, Newmarket. Dove già da quasi un secolo per la passione di due Re, Carlo e Giacomo, si correva, si faceva mercato e si cominciava anche ad allevare. Esattamente come si fa ai giorni nostri. A Newmarket è stato istituito, nel 1750, il Jockey Club ovvero l’organismo che sovraintende tecnicamente alle vicende del turf in Inghilterra, indispensabile. A Newmarket, questa volta con un po’ di ritardo, ad inizio dell’800 hanno visto la luce le Ghinee, le due corse sul miglio terribile in pista dritta che sono universalmente il campionato dei tre anni sulla distanza. I cavalli furono divisi per sesso, alle femmine si intitolarono le Mille e ai maschi le 2000, sempre Ghinee, la moneta che aveva un aggio del 5% sulla sterlina e che, ormai non più in circolazione, per vezzo e per comodità perché inglobava la percentuale d’Asta, è rimasta in vigore fino a poco tempo fa nelle vendite in Asta in Inghilterra. Le Ghinee come del resto il Derby hanno fatto scuola. In tutto il mondo come si disputa un derby si disputano anche le due Ghinee magari cambiando nome ma ciò che conta è il concetto: selezionare i migliori tre anni, maschi e femmine, sulla distanza del miglio, per comodità dei 1600 metri, abolendo i nove in più. Le corse successive metteranno i tre anni a confronto con gli anziani ma questo diventa un altro discorso. In Francia le chiamano Poule, noi le abbiamo istituite giusto un secolo dopo, grosso modo come è accaduto per il Derby, e le abbiamo chiamate premio Parioli, dove potevano anche correre le femmine, e premio Regina Elena riservato alle sole femmine. Poteva succedere, ricordiamo Tadolina e Aranvanna però sconfitte, che dopo aver vinto nell’Elena magari ad una settimana di distanza le femmine provassero anche contro i maschi. Da diverse stagioni, come accade in Inghilterra dove si disputano ad un giorno o due di distanza, l’ippica italiana ha scelto la contemporaneità per creare cosi un pomeriggio che è tradizione, storia e momento, per noi, di alta selezione. Una di quelle giornate alle quali il vero appassionato non può rinunciare tanto più che alle due corse si affiancano due listed che preparano gli altri due imperdibili appuntamenti del mese di maggio. Il Botticelli che porta al Derby e il Signorino che può portare al Presidente della Repubblica. Ecco perché la domenica di fine aprile che stiamo per vivere è imperdibile, è un pezzo di storia del turf che si rinnova e facendolo segnala la sua ferma volontà di continuare a vivere, ad esistere, anzi a crescere ancora di più. Dimentichiamo per qualche ora ogni tristezza, ogni amarezza, ogni problema, viviamo fieramente lieti uno dei giorni per cui esiste il turf che è selezione prima di tutto e da quattro secoli. L’albo d’oro delle due corse permette di fare la conoscenza di tanti campioni, sollecita tanti ricordi, eppure è bene che si volti ancora una volta pagina, siamo alla ricerca del reuccio dei tre anni e della reginetta, entrambi padroni del miglio. Parioli ed Elena insieme con Derby e Oaks sono le corse classiche, il dna più puro della selezione, allo stesso peso e nella stessa età, i tre anni, si misurano i presunti migliori. Sono, queste corse, tre delle quali si disputano alle Capannelle (le Oaks sono patrimonio di San Siro) la essenza del turf, meglio ancora lo scopo. Senza le classiche non potrebbe esserci l’ippica al galoppo perché selezionando i migliori tre anni si creano le premesse per i grandi successivi confronti intergenerazionali che, forse, sono la vera selezione globale. Ecco perché con trepidazione assisteremo ancora una volta al rito, scruteremo i protagonisti prima al tondino poi soprattutto quando entreranno in dirittura, la dura e selettiva retta d’arrivo di oltre 800 metri, interminabili e per forza selettivi, se sbagli qualcosa non sei perdonato. Parioli, Elena, due pattern che diventanio anche super tris, Botticelli e Signorino, due listed in una giornata che ci regala anche altre quattro corse e tantissimi partenti alla insegna della incertezza, che è festival della pista grande, che è momento di gioia e nella quale si sostanzia ancora una volta la magia del Turf, quello con la maiuscola. Nel Parioli si sfidano in una dozzina, ci provano perché l’alloro è di quelli che valgono. Viene dalla Francia il Pittore che avrà in sella uno dei jockey più in voga ovvero Michael Barzalona (i nostri bravissimi ci saranno tutti) che conosce bene anche la pista di Roma è va tenuto nella giusta considerazione, gli si oppongono i nostri migliori possibili sul miglio capeggiati da Priore Philip che in autunno era andato a bersaglio nel Gran Criterium, il massimo evento per i due anni. In campo anche un cavallo di spessore come Collateral Risk in evidenza nel Gardone che spesso porta al Parioli ma il campo di qualità segnala anche Hoovergetthekeys che ha dei mezzi notevoli e ancora Big Bradon, Dress Drive, Grey Greezly, Guizzo Vincente, Gulfstream Kitten, Laguna Drive, Mujas, Salford Secret. Una corsa da non perdere come del resto l’ancora più intrigante Regina Elena. Saranno in ben 17 e la corsa è anche super tris. Che dire? Che va gustata dal primo all’ultimo metro e che tutte nascondono in se stesse la chance di vittoria: Donna Prassede, Fair Dubawi, l’ospite Felcine, Finidaprest, Francine, Grey Bet, Hurrimera, Jadel, Kitten’s Lady, Konkan, Lady Dutch, Nearly Not Mine, Noblesse Anime, Passionateshepherd, Sweet Fede, Tucci, Vague Nouvelle. Troppo bella, bisogna davvero viverla questa edizione del Regina Elena. Assolutamente da non perdere il Botticelli che lo scorso anno ha lanciato il derby winner Biz The Nurse e potrebbe fare altrettanto in questa edizione visto che scende in campo Autre Qualite uno dei più stimati tre anni che prova il tracciato di Roma opposto a Freedom Holder, Nayef Dancer, New Applause, Steaming Kitten, Supermat e Svatantra. Davvero aria di nastro azzurro ma nel Signorino che ricorda in Alessandro Lancellotti un grande ippico di passione purissima invece si può anche respirare quella del Repubblica. Tutta da vedere anche questa corsa: Celticus, Lodovico Il Moro, Lucky Serena, Maredinverno, Pattaya, Refuse To Bobbin, Spirit Dream, Teixidor, Tesfanesh Tantu e Verdetto Finale. Ottimi anziani in campo e divertimento anche nelle altre corse, una affollata maiden e tre perizie non facili, con una media di oltre dieci partenti per ogni corsa, saranno otto, sei in pista grande e due sul dirt con distanze da 1200 a 2100 metri.