Capannelle Galoppo: le corse di giovedi' 2 giugno

Due anni alla ribalta ad alto livello ma pomeriggio splendido e spettacolare grazie a ben tre Handicap Principali con chiusura con la Tris. Il grande congedo di alto profilo tecnico ! Sembra ieri eppure è trascorsa una intera stagione, la meravigliosa primavera ippica di capannelle che in questo due giugno vive la sua ultima grande giornata di corse anche se i saluti veri e propri, l’arrivederci a settembre lo avremo domenica prossima con un’altra interessante riunione di corse. Il due giugno è ormai tradizione, l’eco finale di una stagione che ci ha preso per mano e condotto, via via, attraverso grandi eventi come il Parioli, l’Elena, il Presidente della repubblica, il Derby e tutto il meraviglioso contorno di ciascuna di queste giornate. E’ il fascino e la stupenda grande bellezza del Turf e Roma è capitale del galoppo ma diremmo, adesso, anche di tutta l’ippica dopo aver ricondotto anche il Trotto alla sua dimensione elitaria. L’eco di queste grandi giornate, di questi pomeriggi che segnano il divenire del grande galoppo di eccellenza ci giunge e si sente chiaro appunto in questo due giugno che si concede ancora una volta alla ottima selezione. Prima di tutto nel nome dei puledri di due anni che sono qui al loro primo importante incontro nazionale di selezione. Non soltanto corse ma anche ricordo, memoria di tanti personaggi che sono nel cuore degli appassionati e che, soprattutto, hanno avuto un ruolo importante e hanno lasciato un segno indelebile nella storia del turf italiano. Oggi si corre nel nome di personaggi di altissimo profilo come Alberto Giubilo, la vera voce dell’ippica in epoca straordinaria e leggendaria, un signore di altri tempi, un tecnico sopraffino. Oppure di Sandrino Perrone che non fu soltanto grande direttore e editore del Messaggero ma fu anche ippico a tutto tondo tanto nel campo della equitazione come ovviamente in quello delle corse. La stagione di corse della scuderia Hermes è stata indimenticabile agli occhi dei veri appassionati. In quegli anni 70 quando ebbe la possibilità di dedicarsi completamente alla sua enorme passione, quelle dei cavalli e delle corse, Perrone seppe creare uno stile e sovente fu in anticipo con i tempi. Fu tra i primi a intuire la pazzesca valenza di Northern Dancer e cercò sempre di inseguire i suoi discendenti. Amava rifornirsi di puledri in tutte le aste del mondo ma aveva una certa predilezione per la Francia e Deauville in estate dove spostava la sua scuderia di cui era anche allenatore e dove ha lasciano un segno importante del suo passaggio e della sua bravura: Alpherat, Policrock, Egmont sono stati tutti cavalli capaci di primeggiare proprio in Francia. Prima di morire il guizzo ancora una volta di grandissima classe: Northjet, Sea’s Valley, Scouting Miller e Moon Ingraver sono stati la sua ultima eredità tecnica. Ricordarlo è un dovere e un momento di grande commozione per Capannelle. Oggi il Turf avrebbe bisogno davvero di tanti personaggi come Sandrino Perrone. Della sua cultura, della sua verve, della sua arguzia e della sua competenza e signorilità. Oppure ancora di Tullio ed Enzo Mei, il primo storico direttore di capannelle, il secondo lungimirante e colto presidente che purtroppo ci ha lasciato prima del tempo. Ancora si corre nel ricordo di Renato e Aldo Ricchi che, per chi ha avuto la fortuna di conoscerli, sono stati la quintessenza della passione allo stato puro. Mark O’ Hanlon è stato per tanti anni una sorta di angelo custode per tutti gli italiani ippici che si recavano in Irlanda, lui li assisteva e risolveva i problemi, capannelle lo ricorda in questa giornata. Pomeriggio di ricordo si ma anche di estrema valenza tecnica perché il Perrone appunto è anche la prima occasione per una femmina di due anni di fregiarsi di un titolo che conta, quello di vincitrice di listed. Sulla distanza dei 1100 metri si prende anche il volo come ha fatto Fly To the Night lo scorso anno che andò a bissare subito nel Bois in Francia. Un albo d’oro da corsa di gruppo, altro che listed, quello del Perrone: prima di Fly ecco Fontanelice che fu poi quarta nelle Poules, Omaticaya capace di fare seconda nel Papin oltre che di vincere il Tudini, poi ancora Tuttipaesi e Noble Achy altre cavalle che si sono fatte onore fuori dai confini. Il Perrone è corsa che fa status. Chi la vince è buona cavalla. Pensaste ancora a Sweet Heart seconda di Foret, a Magritte splendida in Francia, a Golden Nepi che ha vinto l’Elena, a Rolly Polly che vinse il Papin, ad Hambye, a Pappa Reale, a Bruttina che fu seconda nel Morny. Un albo d’oro regale e chi sarà la nuova regina? Una delle quattro, poche ma buone potenzialmente, protagoniste: Bridge Royal Game, Elusive Queen, Mi Raccomando, Val Nanda. Nel nome di Alberto Giubilo ecco i maschi sempre sui 1100 metri anche loro alla ricerca della piena valorizzazione come è stato da ultimo per lo stesso Ottone preceduto da calibri come Vedelago vincitore di Repubblica, Field of Dream ottimo in Inghilterra, Black Mambazo secondo di Gros Chene, Golden Titus secondo di Papin, Golden Pivotal velocissimo, Le Vie dei Colori un fuoriclasse, Fred Buongusto che ha vinto il Tudini. Insomma anche qui nomi che fanno tremare e dei quali i protagonisti della edizione 2016 dovranno essere alla altezza. Scendono in campo anche in questo caso nel numero minimo ma di buon conio: Il Pipita, Into The Wild, Penalty, Triticum Vulgare tutti agguerriti e dalle lame affilate.
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