Capannelle Galoppo: le corse di domenica 30 ottobre

Capannelle e il Turf celebrano il cavallo di tutti i tempi: NEARCO Nel pomeriggio di collegamento tra la giornata del Lydia Tesio e quella del Roma ad un certo punto un gruppetto di cavalli si recherà alla partenza dei 1600 metri in pista grande. La corsa in questione è un handicap listed, la nuova dizione per indicare il tipo di corsa che ha sostituito i vecchi handicap limitati. Il nome che questa corsa porta sulle spalle è un fardello che sa di macigno: Nearco. Esiste, nella storia del Turf con la maiuscola, un cavallo che sia pari alla pazzesca creazione di Federico e Lydia Tesio? No, questa è la nostra risposta e ci auguriamo anche la vostra. Di Nearco non si parla mai abbastanza e talvolta si palesa una certa deriva che tende a rimuovere ciò che invece è una delle creazione più intelligenti del genio italiano nel 900 a tutto tondo e non soltanto ippico. Nearco è cultura, è un prodotto altissimo della nostra cultura e della nostra, anzi di Tesio, genialità. Nearco va al di là di tutto. Certo sarebbe più bello se il suo nome seguisse le due corse (derby a parte) che sono il segno, ancora, di un turf italiano che cerca di meritarsi il suo passato. Ci riferiamo al Jockey Club e al Roma. Ecco basterebbe aggiungere un trattino e poi Nearco in tutte e due le corse. Sarebbe un gesto anzitutto di cultura e poi di orgoglio, grande orgoglio ben giustificato. Nearco ha cambiato la storia e la evoluzione del galoppo. Nearco è il padre, si intende avo, di tutti o quasi i campioni da 30 anni a questa parte. Il destino è scattato in tre o quattro incontri di Nearco con alcune madri che hanno permesso la creazione di quelle tre o quattro sezioni attraverso le quali poi il suo nome è, oggi, per l’80% nella sezione paterna di ogni pedigree importante di vincitori di pattern. Perché non ci rinfreschiamo la memoria, fatto salvo il periodo recente che probabilmente sta segnando una nuova mutazione che tutti voi veri appassionati avete chiaramente sotto gli occhi, anzi forse una doppia mutazione perché a Northern Dancer adesso si sostituisce come caporazza Saddler’s Wells e poi domani Galileo (i tempi delle mutazioni sono molto più lunghi di quelli delle percezioni empiriche perché bisogna consacrarsi come padri di stalloni). Nearco attraverso Mossbourough ha mosso una sezione che ha dato molto ma che forse adesso è da tempo sul binario morto. Su tutti la linea si è espressa attraverso Ballymoss (Irish Derby, King George e Arco) e al figlio Royal Palace (Ghinee, Derby, Eclipse e King George) che ha dato Dumfermline (Oaks) ma si è incagliato. Per gli amanti ecco altri nomi di casa Mosborough: Yelapa (Gran Criterium), Cavan (Belmont), Miss Cavendish (CCA e Monmouth Oaks) Birdbrook con i suoi utili figli, Noblesse (Oaks) Dobrowa (Lidya Tesio), Anticlea (Elena e Oaks), il nostro Capo Bon. Per darvi una idea anche del successo al suo tempo di Nearco pensiamo a figli che oggi nessuno ricorda ma che furono buoni: Masaka (Oaks), Neasham Belle(Oaks), Noori (Irish Oaks) Krakatao (Sussex), Nimbus (Ghinee e Derby), Sayajirao (Irish Derby) o anche Star of Gujrath (runner up di Derby ) o ancora Infatuation (Dewhurst) e altri. Questo elenco ci fa capire come Nearco fu eccelso proprio come padre diretto ma la sua grandezza sta appunto nelle sue linee che hanno continuato. Quella di Dante(Derby)? Splendida ma forse oggi esaurita. Discorea (Irish Oaks), Carrozza (Oaks), Toulouse Lautrec che vinse Italia e Milano e diede Marguerite Vernaut che fece sue le Champion, poi anche Feria (Oaks), The Scoundrel (Preakness) e con Hawaii ci porta da Henbit (Derby) e Hawaian Sound (Benson). Certo Dante è stato gigantesco: Lochnager (Nunthorpe e King Stand), Darius (Ghinee e Eclipse), Pia (Oaks) Pola Bella (Poule e Moulin), Varano nostro derby winner, Derring Do che ha dato Jan Eckels (QEII) Huntercombe (July Cup e Nunthorpe) Roland Gardens (Ghinee), Dominion, Derrylin, soprattutto High Top (Observer e Ghinee) buon padre ma senza per ora continuatori. La immortalità arriva da tre rami. La prima per successo forse fu quella di Nasrullah (Champion) che è impossibile sintetizzare: Musidora (Ghinee e Oaks), Noor (Santa Anita H., Jockey Club Gold Cup), Nearula ( Ghinee, St James, Champion), TV Lark e discendenti, San San (Arco e Vermeille), Princely Gift e figli quindi almeno Fabergè con Rheingold che vinse l’Arco di Trionfo ma sono tanti. Intanto ricordiamo che con Never Say Die consegnò a Lester Piggot il primo derby, Larkspur (altro derby), Nashua che ha vinto quasi tutto in Usa e dei suoi discendenti, poi ecco Red God e famiglia, ricordiamo almeno Blushing Groom campione e i suoi figli che ancora sono vitali. Siamo ancora fermi a Nasrullah perché c’è da aggiungere Grey Sovereign e la sua formidabile discendenza (almeno Sovereign Path, Caro, Wolver Hollow, Zeddaan). Non è nulla perché ci sono i Bold Ruler troppi e in tutto il mondo, per un po’ è stato l’anti Northern Dancer, pensate a Secretariat, magari anche Spectacular Bid, con i due Bold Lad e anche Seattle Slew. C’è Never Bend che origina Mill Reef e discendenti ed anche Riverman. La seconda gamba è quella di Royal Charger (in Giappone dominante e in grado di metamorfosi che determina il successo dei cavalli del sol levante) formidabile anche lei, troppi nomi anche qui, ricordiamo almeno Sir Gaylord con Sir Ivor e Habitat e ovviamente il pazzesco Hail to Reason. Anche solo con questi Nearco avrebbe soppiantato tutte le altre linee ed invece arriva Northern Dancer che sta soppiantando lui tutto il resto. Arriva attraverso Nearctic (da dove arriva anche Nonoalco) proviamo a pensare a Danzig, Nijinsky, Lyphard e ovviamente Saddler’s Wells che si prepara a continuare, anzi ha già continuato. Due altri brevi riflessioni. La carriera di Nearco è nella storia e basta, soppiantata da ciò che è successo dopo in razza. Dal famoso trial con Ursone e Bistolfi al pomeriggio di Parigi quando e dove concluse da imbattuto con il sigillo, allora ambitissimo, del Paris. In questa domenica il turf e capannelle in particolare celebrano l’immenso caporazza anche se non ne ha certo bisogno. Questa è la corsa nelle ultime cinque edizioni è stata vinta sempre da Stefano Botti allenatore e per tre volte con Regarde Moi ma in precedenza altri nomi interessanti sono stati quelli di Ransom Hope oppure di Freemusic, regia di Luigi Riccardi, e risalendo ecco anche i nomi di Nordhal, Le Giare, Ceprin, Sumati, creazione di Bruno Grizzetti, insomma non mancano i nomi di cavalli di un certo spessore. La edizione 2016 ci offre un campo di partenti di otto protagonisti e di buon livello: riprova subito Priore Philip dopo le sensazioni valide del Ribot, cerca la splendida forma primaverile Nice Name, vuole tornare protagonista Sognando la Cometa, è sempre sulla breccia Passaggio, sa molto bene il fatto suo Candiani Street al pari di Keplero serti candidati come anche Porto Blanco e Tamil Nadu. La giornata vive sul ricordo di Nearco ed intorno al suo handicap listed confeziona una sorta di festival di perizie, ben sei in tutto alla fine e con per quattro volte ancora in funzione la pista grande in erba che lascia tre volte spazio a quella all weather mentre lo spettro delle distanze andrà dai 1200 ai 1800 metri. Naturalmente come sempre, tranne che nella prossima domenica del premio Roma, la Terrazza Derby funzionerà come rinnovato splendido polo di aggregazione a partire già dal momento del lunch che precede l’inizio delle corse e che è istante di piacevole incontro mentre i bambini avranno come sempre disposizione il nuovo parco giochi che sta avendo notevole successo. Sarà festa anche martedì, primo novembre ognissanti, ma è chiaro che tutta la attenzione, soprattutto dell’ufficio tecnico di capannelle è rivolta verso la domenica sei novembre con l’intento di dar vita ad un premio Roma e alle altre pattern pienamente all’altezza dello status che detengono per far trascorrere un altro pomeriggio dalla alta valenza a tutti gli appassionati.
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