Capannelle Galoppo: le corse di domenica 14 maggio 2017

Ippodromo Capannelle

Il premio Presidente della Repubblica è nella Storia del Turf italiano, sia pure con diversi nomi e, nel tempo, anche con diverse distanze. Si disputa dal 1879, tradizione splendida del galoppo italiano. La giornata in cui si celebra questa corsa di antico conio, lega il suo nome da tempo a GBI Racing, è anche quella meravigliosa che celebra la connection tra Capannelle e il Dubai con l’alto patrocinio di Sheikh Hamdan Bin Rashid Al Maktoum. Tutte le realtà Dubaiane sono rappresentate e legano il loro nome ai vari premi della giornata. Non solo, con decisione che alimenta il profilo culturale delle corse di capannelle, da alcune stagione in questo pomeriggio e non solo si disputano anche due prove riservate ai purosangue Arabi ed una è anche listed quindi di selezione autentica. Infatti saranno nove le corse in programma in questo che sarà un pomeriggio, meglio un giorno intero, di festa con il pubblico che spinto anche dalla accoglienza dell’ippodromo sarà già dalla mattina sulla via Appia perché come sempre nei festivi sarà attivo il Mercato Contadino dei Castelli che ha avuto un enorme successo e ha creato notevole interesse. Ovviamente la giornata festiva sarà anche occasione per una consueta primaverile scampagnata con tanto di picnic nella zona del Prato dove, nel pomeriggio, i bambini assisteranno e saranno protagonisti del battesimo della sella e potranno, tutti, gustare la esibizioni dei Butteri con i loro cavalli maremmani. Grande festa insomma come è nella tradizione delle grandi giornate di corse che vanno oltre il solo aspetto tecnico ma si nutrono anche di tanti eventi collaterali. Al centro di tutto naturalmente la selezione rappresentata dalle pattern oppure dalle listed o anche dagli handicap Principali. Il divertimento ma anche l’aspetto tecnico sarà garantito. Il Presidente della Repubblica come detto affonda le sue radici nel tempo. E’ coevo del derby italiano. La prima edizione si è disputata nel 1879 e sulla distanza molto lunga ma giusta per l’epoca dei 3500 metri. Per un premio complessivo di 2000 lire a vincere fu Macedonie del Conte di Telfener che bissò anche nella terza edizione. Nel 1882 la distanza trovò giusta dimensione nei 2400 metri che furono tali fino al 1965, un’epoca dunque. Per pochi anni si viaggiò tra i 2300 e i 2200 poi il giusto equilibrio fu trovato sui 2000 metri sino a un anno fa quando fu ridotta, segno dei tempi, agli attuali 1800. Perché? Perché i 2400 rappresentavano per l’Italia equivalente diciamo delle Coronation Cup o del Saint Cloud mentre i 2000, soprattutto quando riservata ai soli anziani, erano una sorta di Ganay oppure di Prince of Wales e adesso con i 1800 siamo al nostro Ispahan. Questo per rilevare come sia importante e assolutamente indispensabile mantenere vivo a tutti i livelli e quindi anche tecnico e culturale il cordone ombelicale che ci lega con l’Europa almeno. Reciderlo significherebbe la fine del turf italiano. Scorrendo l’albo d’oro di questa corsa, spesso aperta anche ai tre anni ma da decenni consacrata agli anziani, si scoprono i grandi nomi del nostro turf, proprietari, allenatori, fantini e ovviamente cavalli. Pensate che per due volte il Repubblica (ovviamente non si chiamava cosi al tempo) fu vinto da Andreina la prima laureata del Derby italiano per conto di Thomas Rook dietro i cui colori si è sempre mormorato si celasse la figura di Umberto re d’Italia. Il fantastico Conte Felice Scheibler ovvero Sir Rholand siglò il suo primo “ Repubblica” con Fitzhampton nel 1890 ma lo fece almeno altre cinque o sei volte. Per trovare il nome di Federico Tesio, il genio assoluto del Turf mondiale e non soltanto italiano, dobbiamo attendere l’anno della guerra, il 1915, quando il Senatore andò al traguardo con Giulio Romano ma nel 24 il Mago si regalò la affermazione di un Campione come Scopas e, soprattutto, nel 1930, permise al pubblico di Roma di ammirare il galoppo superbo di quello che secondo lui è stato il più grande campione mai allevato e allenato: Cavaliere d’Arpino, l’avo di Ribot. I grandi galoppatori non mancano scorrendo l’albo d’oro, pensiamo al doppio di Manisteee, pensiamo alle vittorie della Razza del Soldo dei fratelli Crespi,un baluardo della grande ippica italiana, come ad esempio quella di Pilade ma per Tesio c’è anche il nome di El Greco che fu padre di Romanella cosi come quello di Bellini come di Tenerani cosi che con orgoglio potremmo anche affermare che il pedigree del cavallo del secolo( in pista) ovvero Ribot si è andato formando attraverso varie edizione del premio Presidente della Repubblica. Che fu preda anche di Nuccio un Arc winner, poi di Tissot, ottimo come Sedan per i colori della Ticino, altro baluardo del nostro grande turf. Mano a mano che ci avviciniamo ai giorni nostri suonano più familiari i nomi dei vincitori che, magari, nel leggerli provocano a chi ha vissuto il grande turf una fitta emozionale enorme: Surdi, Faenza, Veronese, Haseltine, Appiani, Hogarth, Mansfeld, l’ospite Moulton, con Piggot, due volte Tony Bin il campione di Parigi, Bob Back che vinse ad Ascot, come Sikeston, poi ancora Tisserand, con la sequenza straordinaria di cavalli allevati in Italia e grandi anche all’’estero come Falbrav, Rakti, Altieri e Distant Way. C’è la Storia del nostro Turf nell’albo d’oro del Repubblica GBI, guai a non esserne degni. Dalla scorsa edizione siglata da Diplomat la corsa si nutre dei 1800 metri che possono andare bene ad un intermediate ma anche ad un miler, come appunto accade nell’Ispahan. Questa volta in campo saranno soltanto cavalli allenati nel nostro paese. Viene a mancare ma speriamo soltanto per questa occasione quell’indispensabile confronto internazionale che è alla base del Turf mondiale e delle sue fortune. Edizione stringata che, ci auguriamo, possa laureare un cavallo in grando in seguito di darci soddisfazioni. Il gruppo è omogeneo e di buon livello: Greg Pass e Basileus sono più miler ma arrivano bene ai 1800 che sono nelle corde di Time To Choose e Voice of Love mentre Per un Dixir tardivo ma assoluta qualità ed enorme genealogia è esploso debuttando solo a quattro anni e potrebbe non averci detto ancora tutto del suo potenziale. Come detto il pomeriggio segna il gemellaggio tra Capannelle e il Dubai che è splendidamente vicino al nostro galoppo. Due saranno le corse riservate ai purosangue Arabi e la listed per gli anziani avrà come lo scorso anno il profilo alto della corsa di vera selezione con in più un alto tasso di spettacolarità grazie ai suoi sedici protagonisti. Per le femmine anziane ecco il miglio del Tadolina, campionessa autentica per Dormello e madre di Tierceron, che sarà anche premio UAE Embassy (è legata al ricordo di un grande sostenitore dell’Allevamento Italiano quale fu Patrizio Galli) e che nel suo albo d’oro recente conta nomi di spicco come quelli di Frottola, Magritte, Janestra e Vague Nouvelle e che in questa edizione ci regala, sul miglio, la presenza di Aravian Poison, Aury Touch, Beauty of Art, Berneri, Mamma Ela e Panzacola. Gli Handicap Principali che sono sempre momenti di selezione saranno quattro: lo Shadwell sui 2400 per i tre anni, il Jebel Ali per le femmine di tre anni e oltre sui 1400, il Mujahid per le femmine di tre anni e oltre ma sui 2000, l’Emirates Airlines sui 1400 per anziani. In più una corsa sui 1200 metri in pista dritta per anziani è intitolata a Sua Altezza Sheik Hamdan Al Maktoum. Il tratto comune che li contraddistingue è quello della notevola partecipazione di protagonisti che danno alla giornata una media di 9,5 partenti per corsa. Nove corse, tanti eventi collaterali, la selezione che si miscela con lo spettacolo puro, un altro pomeriggio da incorniciare durante la grande primavera del galoppo di Capannelle e tra sette giorni sarà Derby Day.