Montegiorgio: le corse di domenica 23 novembre
C'è un momento preciso, a Montegiorgio, in cui l’aria cambia. Succede quando i riflettori del San Paolo iniziano a lottare con il crepuscolo di novembre e il brusio della folla diventa un boato unico. Domenica 23 novembre 2025 non sarà una domenica qualunque: la trentasettesima edizione del Palio dei Comuni rinnova quel rito pagano che mescola campanile e classe cristallina internazionale. La Società Marchigiana Allevamento ha allestito un programma tecnicamente ineccepibile, dove la partenza a racchetta sui 1600 metri diventerà il giudice supremo di destini e strategie.
Il cuore pulsante del pomeriggio inizierà a battere forte alle 15:45 con la prima batteria, il Premio Moni Maker. Qui la lavagna tattica sembra pendere verso il giallo-bordeaux di Alessandro Gocciadoro, che interpreterà Dany Capar (Porto Sant’Elpidio), un soggetto dotato di parziali violenti e baciato da un numero tre di avvio ideale per gestire le operazioni. Tuttavia, guai a sottovalutare la variabile Björn Goop: il "Ghiaccio" svedese si presenta con l'uno di Ideal San Leandro (Gualdo Tadino), una posizione che, se sfruttata a dovere lungo la corda, potrebbe costringere gli avversari a corsie dispendiose. In questo schema, anche il numero otto di Cabasse (Ponzano di Fermo) appare meno punitivo del solito se la corsa dovesse farsi mossa fin dalle prime battute, permettendo al castrone di risalire quando gli altri avranno speso il primo parziale.
Ma è alle 16:15, con il Premio Dryade des Bois, che gli appassionati dovranno trattenere il fiato. La seconda batteria, la "C", si presenta come un vero girone di ferro per la densità di talento in prima fila. Matteo Stefani ha tra le mani le chiavi della corsa con Dimitri Ferm (Jesi): partendo dal numero uno, il figlio di Nad Al Sheba ha l'occasione d'oro per imporre il proprio ritmo e difendere la posizione privilegiata dalla muta degli inseguitori. Tra questi, il pericolo pubblico numero uno è senza dubbio Cointreau (Falerone), affidato ad Antonio Di Nardo. Nonostante il sei di avvio, la rapidità del binomio potrebbe scompaginare i piani tattici già alla prima curva. In questo scacchiere complesso, non va dimenticata Fermo che, dopo il ritiro della francese Joconde Sibey con Gabriele Gelormini, ora corre con Epico dell’Est guidato da Marcello di Nicola, né la classe di Ziva (Civitanova Marche gemellata con Servigliano), chiamata però a un miracolo tattico da uno scomodo numero sette.
L'ultimo pass per la gloria verrà staccato alle 16:45 nel Premio Pascià Lest. Qui si prospetta un duello che ha il sapore delle grandi classiche europee: da un lato la potenza di Dolce Viky (Francavilla d’Ete), ancora con la ditta Gocciadoro-Di Nardo ben appostata alla corda col numero uno, pronta a far valere i diritti di un passista veloce. Dall'altro, la minaccia svedese di Betting Pacer (Sant’Elpidio a Mare), una femmina di otto anni che Björn Goop cercherà di lanciare a tutta velocità dal numero cinque per scardinare la resistenza interna. Sarà fondamentale osservare anche le mosse delle due "Prav", Dubhe (Montappone) e Dali (Porto San Giorgio), pedine che potrebbero approfittare di eventuali lotte suicide in avanguardia.
Il convegno, tuttavia, non vive di sola attesa per la finale. C'è spazio per il futuro e per la nostalgia. Alle 12:25, nel Premio Cokstile, gli occhi più attenti cercheranno Mistral Gagnant, un due anni danese presentato da Gocciadoro che debutta in Italia con credenziali genealogiche importanti, figlio di Mister J.P.. Poco dopo, i gentlemen scenderanno in pista per il loro trofeo, dove Ginevra Glamour sembra avere le carte in regola per emergere sfruttando la corda. Infine, quasi al tramonto del programma, il Premio Peace of Mind delle 17:15 regalerà un momento di pura emozione ippica. Vedere in pista vecchi leoni come Aramis Ek e Vaprio, rispettivamente di nove e undici anni, è un omaggio alla longevità e alla selezione del trotto, anche se dovranno guardarsi dalle leve più fresche come Denzel Washington.
Domenica a Montegiorgio non si corre solo per un montepremi o per il drappo di un comune. Si corre per la gloria, in un teatro dove la racchetta della partenza separa i campioni dalle comparse in una frazione di secondo. Che vinca il migliore.
L’ottava corsa sarà la finale del XXXVII Palio dei Comuni Premio Lanfranco Mattii, a cui accederanno i primi 4 classificati di ogni batteria.
IL PALIO PROIETTA LE MARCHE IN EUROPA: 26 COMUNI ALLA CONQUISTA DEL CONTINENTE
Tra glamour, storia e adrenalina: il XXXVII Palio dei Comuni porta Montegiorgio al centro del mondo
Domenica l'Ippodromo San Paolo diventa l'ombelico del trotto continentale. Una festa totale che unisce la tavola rotonda mattutina alla parata storica, trasformando la sfida sportiva in un formidabile spot promozionale per tutto il territorio fermano e marchigiano.
Ci sono corse che si misurano in secondi e decimi, e poi ci sono eventi che si misurano in battiti cardiaci e in confini che si dissolvono. Il Palio dei Comuni, giunto alla sua trentasettesima edizione, è l'esempio perfetto di questa alchimia. Domenica 23 novembre, l'Ippodromo San Paolo non sarà soltanto il teatro di una sfida ippica di Gruppo 1; diventerà una gigantesca cassa di risonanza mediatica, capace di proiettare l'immagine di Montegiorgio, dei 26 comuni partecipanti, del Fermano e di tutte le Marche ben oltre le colline che circondano la pista.
Questa non è solo una corsa, è una vetrina internazionale di potenza inaudita. Quando i cavalli scenderanno in pista, i nomi dei comuni partecipanti – da Montegiorgio a Fermo, da Magliano di Tenna a Civitanova Marche – non risuoneranno solo tra le tribune del San Paolo. Grazie alla diretta televisiva e al circuito internazionale delle scommesse, quei nomi rimbalzeranno in tempo reale sui monitor di tutta Europa. Milioni di appassionati leggeranno e sentiranno parlare delle nostre eccellenze. È uno spot promozionale dal valore inestimabile, che trasforma l'adrenalina della competizione in un volano turistico e culturale per l'intero territorio regionale, portando la nostra storia e il nostro orgoglio nelle case degli sportivi del continente.
Ricordiamo i 26 comuni che si sfideranno in questo XXXVII Palio dei Comuni: Dalla provincia di Macerata arrivano Civitanova Marche, Corridonia e Macerata: località che portano con sé una tradizione ippica e una platea di appassionati pronta a fare sentire la propria voce. La provincia di Fermo è presente con Belmonte Piceno, Falerone, Fermo, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Magliano di Tenna, Montappone, Monte Urano, Montegiorgio, Montegranaro, Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano e Sant’Elpidio a Mare; a questi si aggiunge Servigliano che corre in gemellaggio con Civitanova Marche, un gesto che vale più di una strategia agonistica e che racconta legami sociali profondi. Dalla provincia di Ancona sfilano Filottrano, Jesi e Loreto (quest'ultimo gemellato con Assisi), portando sapori diversi e tifoserie determinate; fuori regione, il Palio accoglie ospiti d’onore: Gualdo Tadino e Assisi (quest’ultimo gemellato con Loreto) dalla provincia di Perugia e Lanciano dalla provincia di Chieti. Il quadro complessivo è dunque una geografia di storie che si innestano sul tracciato del San Paolo.
La giornata, densa come non mai, inizierà ben prima che i motori della macchina dello starter si accendano. Già alle 11:00, la Sala Eventi aprirà le porte alla cultura con l'inaugurazione della mostra "Antologia Equestre" di Emanuele Baistrocchi, seguita alle 11:30 da una prestigiosa tavola rotonda in Sala Varenne: “Una nuova vita per il cavallo da corsa a fine carriera nel turismo e nella promozione del territorio marchigiano” con Remo Chiodi (direttore generale per l’ippica Masaf, Guido Castelli, commissario ricostruzione sisma 2016, Andrea Putzu, consigliere regionale, Silvia Luconi, sottosegretario regionale per il turismo, Mauro Lucentini, rappresentate CdA Unirelab, Alessandro Beccu, amministratore ippodromo Chilivani, Vittoria Demuru, presidente Chubby Horse, Adolfo Leoni, giornalista e responsabile “Antichi Sentieri e Nuovi Cammini”, Sara Marsili, psicologa e psicoterapeuta in ippoterapia, e quindi i sindaci dei 26 comuni partecipanti al Palio.
È il preludio istituzionale a una festa che esploderà nei colori e nei sapori a partire da mezzogiorno, con l'apertura degli stand gastronomici. Perché il Palio si vive anche così: con un bicchiere di vino locale in mano e i prodotti artigianali che raccontano la maestria marchigiana, mentre il parterre si riempie di turisti e appassionati.
Il vero brivido scenografico arriverà però all'una in punto. Alle 13:00, la pista smetterà per un attimo di essere terra di conquista per i trottatori e diventerà una passerella trionfale per la Grande Sfilata del Palio. Sarà un colpo d'occhio straordinario: le auto d'epoca de "La Manovella" e le vespe dei club locali apriranno la strada all'Esercito a cavallo e ai magnifici Cavalli del Catria. Ma il cuore batterà forte quando sfileranno i Comuni, ognuno con i propri colori e le proprie ambizioni. Vedremo sventolare i vessilli degli Sbandieratori di Lanciano, ammireremo i costumi della Contesa dello Stivale di Filottrano e quelli della Contesa della Margutta di Corridonia, in un mosaico vivente che celebra l'identità locale sotto gli occhi del mondo.
Mentre nei ristoranti panoramici e nella sala eventi il pubblico vip e le autorità godranno dello spettacolo con un tocco di glamour ed eleganza, tra sfilate di moda e personalità del jet-set ippico, la "pancia" dell'ippodromo ribollirà di passione. I più accaniti si assieperanno a bordo pista, lì dove la velocità si sente sulla pelle. Il pomeriggio scorrerà via in un crescendo rossiniano, scandito non solo dalle batterie del Palio previste per le 15:45, 16:15 e 16:45, ma da un intrattenimento continuo. Tra una corsa e l'altra, la pista ospiterà la maestria del dressage di Laura Sisalli e Nicolò Da Col, le esibizioni di Doma Vaquera di Santos Urbina e la musica di Julia Burdulì.
Ogni intervallo sarà un tuffo nella storia: dal corteo del Palio delle Botti di Ponzano di Fermo alle 14:15, fino alla rievocazione de "I Giorni di Azzolino". Tutto è calcolato per far salire la tensione fino al momento della verità. Alle 17:45, gli sbandieratori della Cavalcata dell'Assunta di Fermo prepareranno il terreno per l'atto finale. Quando alle 18:15 i riflettori illumineranno la pista per l'ottava corsa, la Finale del Palio, il brusio della festa lascerà spazio a un silenzio irreale. In quel momento, le Marche non staranno solo guardando una corsa: staranno correndo insieme ai loro cavalli, sotto lo sguardo attento di tutta Europa.