Arcoveggio: una domenica targata Gubellini

Ippodromo Bologna

La lunga stagione classica dei tre anni è ormai prossima al suo epilogo e alcuni partecipanti al circuito dei Grandi Premi spostano ora il mirino verso ben retribuiti episodi come, per esempio, quello offerto dall'Arcoveggio in questa interessante domenica di corse.
Sette i partecipanti dalla prestigiosa carriera e guide di primordine, ecco il veloce miglio della prova a maggior dotazione del trotter bolognese, con le presenze di Illusion Dany ed Indor Roc ad occupare i primi posti in sede di pronostico, la prima per il curriculum e l'ottima collocazione al via, il secondo per la ritrovata vena e la guida di un Pietro Gubellini in grande spolvero nel periodo. Il compito delle due teste di serie non è comunque dei più semplici, anche perchè Irish Rose non ha abbandonato i sogni di gloria ed è annunciata in progresso, mentre per Incanto Bi il podio è un obiettivo perseguibile, con Issima Font nei panni dell'outsider di lusso.
Ad un clou dall'elevato profilo tecnico e dal pronostico assai aperto fa da degno contraltare la prova di spalla, con il suggestivo ritorno della giubba rossoverde dei Biasuzzi sulle esperte spalle di Mario Rivara, chiamato ad interpretare l'atteso Fighter Bi, il quale troverà sulla sua strada il facoltoso Gwaihir Baba e la regolare Gloria Gainor.
Andiamo al prologo ora, con i puledri in pista alle ore 14.00 per la sfida che vede protagonisti il fratello d'arte Legend Om, consanguineo di Zidane Om e Arkansas Om, e la promettente allieva dei Gubellini, Liric Ans, mentre poco dopo sarà India D'Anzola a capeggiare il pronostico in un miglio nel quale saliranno in cattedra i gentleman driver. Ancora puledri dietro le ali dell'autostart per un'affollata terza corsa, con due giri di pista nei quali Lennox ha chance di primeggiare, così come il più esperto Fu Mattia Park alla quarta. Emozioni ed equilibrio alla sesta, dove Arkaj As punta alla vittoria in una delle ultime corse della sua onorata carriera, con l'insidioso Altedo Gv in alternativa. Nell'avviarci verso l'epilogo, spazio alla velocità iniziale di Ginger Men, e alla nona ad un altro atout di Mario Rivara con i colori dei Biasuzzi, il decaduto ma sempre temibile Genesis Bi.