Merano: i Magnifici 12

Ippodromo Merano

1) Alarm Call (Fra) Torna monsieur Jacques Ortet, e lo fa in grande stile e assieme a Christophe Pieux, unico jockey con quattro citazioni sull’albo d’oro del “Merano”. Per l’evento ha confezionato Alarm Call, soggetto tra i più quotati di Francia. In carriera ha vinto un milione di euro, tra i tanti successi il Grande Steeple d’Enghien (gruppo 2) nel 2009. Chi è dotato di buona memoria ricorderà che non si tratta della sua prima volta in Italia: fu secondo nello Staffe d’Oro 2004 sulla pista di San Siro. Dopo il successo a giugno nel Prix des Drags ad Auteuil, è rientrato sulla stessa pista una decina di giorni fa in siepi per un “giro di prova” e abbassare la mira in vista delle parabole meranesi.
2) Alpha Speed (Fra) Ha vinto, e bene, il Grande Steeple-Chase delle Fiandre un mese fa. E si sa quanto la prova di Waregem sia dura e quanti buoni cavalli abbiano ben figurato nel “Merano” dopo brillanti esperienze nello steeple belga. È il miglior risultato di una in carriera in crescendo, cominciata nelle periferie di Francia e giunta ora a maturità.
3) Asselin (Ita) Dopo un’onorevole carriera in steeple, quest’anno il talento di Dormello è stato dirottato in cross mostrando ancora una volta la sua duttilità ed esprimendosi subito all’altezza dei migliori specialisti. Ha infatti colto due successi in quattro uscite e il secondo posto domenica scorsa nel Premio delle Nazioni, il cross per antonomasia. La capacità di aver smaltito le fatiche ravvicinate dei 6000 metri rappresentano la maggiore incognita, ma il suo staff non ha saputo resistere al fascino di una partecipazione al Gran Premio in cui nelle ultime due edizioni ha onorato la firma classificandosi quinto (2008) e ottavo (2009).
4) Budapest (Cze) Unico rappresentante della cavalleria ceca. Proviene dalle scuderie di Vana le cui – ormai consuete – sortite in Italia garantiscono risultati in alta percentuale. Budapest però, dopo un’ottima primavera incorniciata dai successi nello Steeple-Chase di Treviso e a Maia nel Premio Val di Non, in compagnie nobili, non ha rispettato le aspettative. Sulla strada per il Gran Premio è terzo sia nel Val Passiria sia nell’UNIRE. In sella uno degli interpreti più applauditi da Maia, Josef Bartos.
5) Duero (Pol) Passaporto polacco ma meranese acquisito, il grigio di Wrobleweski è un metronomo. Quinto nello scorso “Merano”, quarto in quello di due anni fa, Duero è un passista che raramente non ripaga la fiducia. Ha un cuore grande così, difetta solo di spunto. Troverebbe difficoltà in caso di terreno pesante, altrimenti sarà tra gli attori protagonisti come nelle due prove di preparazione, Val Passiria e Unire chiuse ambedue con la piazza d’onore.
6) Kandinskiy (Ita) Ha vinto l’Unire, come l’anno scorso. Durante la stagione un solo passaggio a vuoto, nella giornata-no del Premio Val Passiria. Per il resto la solita consistente resa che lo pone da qualche anno nell’élite degli steepler d’Italia (l’anno scorso nel Gp è quarto) e lo definisce soggetto tra i più redditizi in circolazione: su 49 corse disputate in carriera, 40 volte è finito sul podio e tra queste 14 sul gradino più alto. Raffaele Romano in sella, l’allestimento è di Paolo Favero: ovvero, fantino e allenatore vincitori delle tre ultime edizioni del “Merano”.
7) Oh Calin (Svi) Dopo una lunga trafila in Francia in cui splende una bella suite di vittorie (anche in gruppo 3) in età più giovane, quest’anno è emigrato in territorio elvetico ma non certo per svernare, approdando alla corte di Jürg Langmeier. Arriva sulla scorta di una terza piazza nel Gran Premio di Svizzera nel quale ha provato l’affinità con Christophe Monjon, e sulla stessa pista quest’anno ha già vinto in condizionata.
8) Our Hero (Ger) La pedina tedesca dello campo, nelle mani di von der Recke. Rimane sul quinto posto nel Grande Steeple delle Fiandre, dopo una carriera trascorsa sugli ostacoli inglesi in categorie di secondo piano.
9) Puncho (Fra) Supplementato al “Merano” dopo la convincente terza piazza del Grande Steeple a Waregem, nel quale rientrava dopo quasi un anno ai box. Evidentemente lo stato di forma ha convinto il trainer Quinton ha tentare l’avventura che a guardare il curriculum sembra ardua: Puncho presenta un’abbondante manciata di successi, ma sempre in ippodromi transalpini di seconda fascia.
10) Rigoureux (Fra) Una striscia di dodici successi consecutivi basterebbe come presentazione. Due di questi Rigoureux li ha colti proprio a Merano: il primo nell’agosto 2008 quando venne a tastare il percorso dominando Kandinskiy, il secondo lo scorso giugno davanti al compagno di colori Le Bazin nel Grande Steeple d’Europa. Affermazioni chiare e nette, esibizioni di classe e potenza che hanno lasciato il segno. Guillaume Macaire è l’ultimo trainer francese ad aver vinto il “Merano”: ha un’ottima chance per chiudere un digiuno che dura dal 2003. Prima di Maia, parentesi elvetica per Rigoureux nel Gp della Città di Lucerna. Vinto, naturalmente.
11) Royal Verrie (Fra) Secondo nel Gran Premio dell’anno scorso dietro a Sharstar: ha dimostrato di gradire il tracciato, di tenere la distanza ed è pure in ottima condizione come testimonia il secondo posto ottenuto il mese scorso nel Grande Steeple delle Fiandre dove giungeva sulla scorta di due corse di preparazione a fine luglio (una vittoria) in patria, lontano dai riflettori, dopo una lunga pausa seguita al “Merano” di cui sopra si dice. Un cliente da prendere con cautela, è tra i più attesi.
12) Sharpmon (Ita) Talento cullato e cresciuto da Franco Contu. A quattro anni ha vinto tutto quello che c’era da vincere contro i pari età. Quest’anno prima ha pagato lo scotto del confronto con i più anziani, poi ha dimostrato di saper reggere il passo dei migliori, soprattutto nel bel successo nel Val Passiria. Malgrado qualche dubbio l’abbia riaperto la successiva, deludente prestazione nell’UNIRE, ha nelle corde un ottimo potenziale che un po’ d’acqua olierebbe a dovere.