Corsa EARS 2012: un palcoscenico d'eccezione

Ippodromo San Rossore

La decima edizione della corsa internazionale per gli allievi fantini organizzata annualmente dall’European Association of Racing Schools, avrà un sapore del tutto particolare. Grazie al lavoro svolto da Didiér Budka, direttore dell’AFASEC (una delle scuole associate all’EARS), la corsa si svolgerà il 17 giugno a Chantilly. I più attenti avranno già drizzato le orecchie, perché questo è un giorno importantissimo per il mondo del turf internazionale e sicuramente il più charmant: il giorno del Prix de Diane, le Oaks francesi. Gli ippodromi che hanno ospitato la corsa EARS, partita nel 2003 da San Rossore, sono tra i più importanti del continente: Doncaster, Curragh, Chantilly, Newmarket e Colonia e, naturalmente, San Rossore. Ogni anno la corsa cambia luogo e nel corso del tempo le varie scuole hanno cercato di accostare la corsa EARS a un evento ippico di rilievo. A Doncaster, nel 2010, la corsa si è disputata il giorno dopo il Racing Post Trophy e l’anno passato al Curragh gli allievi hanno potuto assistere il giorno prima di scendere in pista al St Leger irlandese. Quest’anno, quindi, l’occasione per portare a conoscenza dell’ippica internazionale il lavoro svolto in oltre 10 anni dall’EARS. Il Prix de Diane è sempre stato accompagnato da sponsor importantissimi: per anni il suo nome è stato legato a Hermes, un sodalizio finito un paio di stagioni orsono. Nel 2012 lo sponsor sarà Longines, sempre più vicino al mondo dei cavalli in senso lato. La famosa marca accosterà il suo nome anche alla corsa degli allievi fantini ma non solo, in quanto la seguirà anche nei prossimi anni nei vari ippodromi che a turno la ospiteranno. Davvero un bel traguardo raggiunto anche se è stato necessario un decennio di attività!
Dal 2013, invece, nella giornata del Prix de Diane, sarà prevista una corsa internazionale riservata agli allievi fantini ma che sarà svincolata dall’EARS e dalle sue regole decisamente troppo restrittive per dare il miglior risalto al lavoro svolto dalle scuole di formazione professionale. Alle corse EARS, infatti, possono essere invitati allievi cha abbiano partecipato almeno a 10 corse ma che non abbiano ottenuto più di 25 successi. Su queste regole si dibatte continuamente all’interno dell’EARS ma la posizione italiana che vorrebbe vedere questa corsa come l’opportunità di mostrare il meglio dei “prodotti” di ciascuna scuola è osteggiata principalmente dai francesi e dagli irlandesi che la interpretano, invece, come il mezzo per far appassionare al mestiere i neo-allievi fantini. In tale modo, però, l’Italia non ha potuto invitare ragazzi del calibro di Cristian Demuro, Umberto Rispoli e altri validissimi giovani allievi perché, al momento degli inviti, avevano già superato il muro dei 25 successi.
Per la corsa di giugno, l’AFASEC ha richiesto, in via eccezionale, di alzare la soglia minima dei requisiti richiesti ad almeno 3 vittorie ottenute.
Il weekend del Diane sarà importante per San Rossore e per Pisa perché, nell’ambito del progetto transnazionale NATHI, finanziato dal Fondo Sociale Europeo attraverso la Provincia di Pisa, gestito dall’agenzia formativa Percorsi di Livorno con il supporto della società Alfea, una delegazione pisana visiterà le strutture del centro d’allenamento di Chantilly, seguirà gli allievi fantini italiani nella loro esperienza mattutina da prestigiosi allenatori francesi, e parteciperà a un meeting molto importante. Questo congresso vedrà Didiér Garnier (già direttore dell’AFASEC ai tempi della costituzione dell’EARS), sindaco di Lamorlaye e referente per al Ministero dell’Agricoltura per il settore ippico, presentare il risultato di una sua indagine sulla Filiera Ippica Francese, motivo per cui al viaggio parteciperà anche una rappresentanza della Filiera Ippica Toscana.
A completamento del viaggio, il lunedì 18, i responsabili delle due “Alfee” (la società dell’ippodromo e l’Alfea Cinematografica, responsabile della regia e delle riprese all’ippodromo di San Rossore) saranno a Auteuill per osservare il sistema di lavoro “sul campo” di Equidia. Da chi sa fare le cose bene, si può imparare sempre qualcosa.