San Siro: ecco le Oaks e il Vittadini

Ippodromo Milano

Finalmente si entra nel vivo della stagione primavera-estate di San Siro Galoppo con il super-sabato di Oaks e Vittadini. È una di quelle grandi giornate in cui ci si dimentica con serenità delle vicissitudini dell’ippica nostrana, in cui tornano prepotentemente alla ribalta i veri grandi protagonisti di questo mondo così affascinante: i cavalli. Arriveranno da tutta Europa e la splendida cornice dell’ippodromo di San Siro Galoppo sarà allestita a festa per l’occasione, insomma ci sono tutti i presupposti per vivere un pomeriggio pieno di spettacolo di emozioni. Dopo una ristretta condizionata di aperitivo, si comincia subito a fare subito sul serio con il Premio intitolato a Carlo Vittadini, prova di gruppo 2 sul miglio di pista grande per i cavalli di 3 anni ed oltre; pochi ma buoni, con un solo giovane a sfidare gli anziani. Dalla Germania arriva il pericolosissimo Alianthus, vecchio guerriero ancora sulla breccia con un curriculum che fa spavento dall’alto delle sue otto vittorie a livello di gruppo. Davvero un gran brutto cliente, che sarà però un test ultra-solido per il rampante Vedelago, che avrà ancora il dente avvelenato per la beffarda piazza d’onore del Parioli, in cui ha però ribadito tutta la sua ottima caratura tecnica: i suoi grandi sogni per il futuro devono passare da qui. Gli altri quattro non staranno a guardare, ma è chiaro che i due sopra citati restino un gradino sopra. Dopo un handicap di buona categoria ancora sui 1.800m, si arriva al grande clou della giornata: le Oaks d’Italia – Trofeo Snai, alloro classico di gruppo 2 per le femmine di 3 anni sui 2.200m. Da troppi anni le cavalle italiane non riescono a rendersi protagoniste in questo appuntamento fondamentale, ma le cose potrebbero davvero cambiare quest’anno con la straordinaria Cherry Collect, laureata del Regina Elena e verosimilmente in grado di coprire la distanza, e con Rosa Eglanteria, che rientra dal secondo posto del giovanile Gran Criterium. Le tedesche Rock My Heart e Wilddrossel sono forti ma sembrano abbordabili, anche se la candidatura più solida di tutte è quella dell’inglese Cubanita, che arriva più cattiva che mai dopo un terzo posto ottenuto in uno dei più seri trial britannici in vista degli appuntamenti top, su una pista poco congeniale come quella di Chester, confermando di potersi sedere al tavolo delle migliori a casa sua. Sarà lei il punto di riferimento delle tredici al via. Ma i fuochi d’artificio non finiscono qui, perché c’è anche la Coppa d’Oro, tradizionale listed sui durissimi 3.000m di pista grande. La linea del St Leger Italiano dello scorso ottobre pone in risalto la chance della ceca Leo Gali, unica femmina del lotto attesa in cospicuo progresso dopo il rientro sempre qui a San Siro in cui era ben lontana dalla migliore condizione. Quel giorno però Orsino andò davvero molto bene e si giocherà le sue carte, seguito dai connazionali Flamingo Fantasy, Lacateno e Caudillo, secondo di un niente l’anno scorso. Seguono un handicap per gli anziani sui 1.500m, e poi il gran finale, il Premio Po, il ricco sprint sui 1.200m in dirittura con un gruppo di sedici assatanati tra i quali può spuntare chiunque, anche se alla vigilia un pizzico di fascino in più lo posseggono l’imbattuto Danzaya e lo svizzero Zack Tiger.